lunedì 28 novembre 2011

archivio 23 senza formattazione

lunedì, 14 giugno 2010
Cani ed epilessia è su Facebook.


Cani ed epilessia
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Descrizione: Un gruppo creato allo scopo di scambio di esperienze, informazioni, consigli per tutti coloro che hanno un amico a quattrozampe colpito dall'epilessia Tipo di privacy: Aperto: i contenuti sono visibili a tutti.


scritto da: amicidigreta alle ore 13:31 | link | commenti
categorie: cani - epilessia facebook, facebook cani epilessia

BIANCA LA MICIA SBRANATA E PARALIZZATA..... …ha recuperato prima una zampetta…e poi l’altra!!!!! Ora cammina




http://www.stregagatta.it/Adozioni/Dettaglio.aspx?id=9670

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Ha bisogno di te!

BIANCA LA MICIA SBRANATA E PARALIZZATA..... NUOVE FOTO

…ha recuperato prima una zampetta…e poi l’altra!!!!!

Ora cammina J
















FOTO GRANDE
LINK


Oggetto: BIANCA LA MICIA SBRANATA E PARALIZZATA..... NUOVE FOTO

AMICI, Bianca si trova a Varese da una cara ragazza che l’ha seguita e continua a seguirla.

Questa ragazza aveva preso a cuore l’orribile vicenda che aveva colpito Bianca, rendendosì così disponibile nell’accudirla nella sua condizione di micia disabile.

Vi comunicai che i morsi profondi provocati dai cani ( scoperti poi come cani di proprietà che hanno ucciso altri 10 mici della colonia di Brindisi), le avevano causato una paralisi degli arti posteriori.

Unica possibilità : l’eutanasia…così come mi avevano consigliato i veterinari.

Mi sono opposta ed ho cercato qualcuno che si prendesse cura di lei.

Il problema maggiore era dovuto al carattere di Bianca, micia selvatica e forastica, senza alcuna intenzione di scendere a patti con l’uomo ( cibo a parte )…ma non abbiamo desistito e siamo andate avanti.

Luogo comune ha voluto che Bianca si avvalesse di una delle sue 7 vite …ha recuperato prima una zampetta…e poi l’altra!!!!!

Ora cammina J

Che dire …sia santificata l’ostinazione e la voglia di lottare per la vita e non per porre fine alla stessa.

Cerchiamo per lei una bella adozione, magari una casa con giardino recintatissimo, in modo tale che possa sentirsi nuovamente libera ma al sicuro, lontano dai pericoli e senza troppi vincoli umani

Antonella Brunetti


scritto da: amicidigreta alle ore 13:29 | link | commenti
categorie: gatti - paralisi, ex-paralizzati gatti -bianca, gatti - ex-paralizzati -bianca
venerdì, 11 giugno 2010
Consigli per un puledro nato cieco




http://www.equiweb.it/forum/puledro-cieco-t3675-15.html

Consigli per un puledro nato cieco

26 maggio 2006.
mi è nato un puledro 6 giorni fa, ma purtroppo è cieco da entrambi gli okki
il veterinario ci consiglia di abbatterlo x la vita difficile ke lo potrebbe aspettare, ma siamo molto in dubbio e cerco qlk1 ke possa darmi consigli o raccontarmi le proprie esperienze...


*** Irene scrive
non è che la vista sia così importante per un cavallo... non mette a fuoco (se non per una percentuale bassissima del suo campo visivo) già di suo, non distingue bene i colori, se tutto il resto è a posto e lo tiene al prato secondo me ha tutte le possibilità di vivere: esiste l'olfatto, il tatto, l'udito...

*** Rhox scrive
conoscevo una cavalla cieca completamente che lavorava benissimo col cavaliere perchè si faceva guidare.. però aveva problemi dopo in quanto stava a paddock in cui la recinzione era fatta completamente in legno ben piallato e la capannina era sospesa perchè la cavalla rischiava di sbatterci contro quando si spostava e aveva una compagna che se ne occupava..
ma era divenuta cieca man mano..
non saprei come potrebbe comportarsi un puledro

*** MarettaD scrive
Una volta mi é stata raccontata la storia di un cavallo completamente cieco (nn so se dalla nascita o a causa di un incidente), il quale viveva con un altro cavallo che gli faceva da guida, un po' come il cane con gli umani ciechi. Non so dirti di più, non ricordo la storia esatta.

*** Andrea scrive
In allevamento a pavia, hanno una cavalla cieca.. sta al paddok come le altre e vive bene e serena.
E' un'ottima mamma, si fida dell'uomo, col tempo ha preso i suoi riferimenti (ovvio a furia di testate poveretta..pero' ci è riuscita)non abbatterlo, dalla foto è bellissimo.. vedrai, si abituera'..gli animali hanno 1000 risorse!!

*** Fantasyname scrive
ti dirò, fosse cieco da un occhio solo la cosa sarebbe alquanto differente (un mio amico aveva un cavallo cieco da un occhio e saltava in C3), ma in queste condizioni, proprio non so che dirti se non riporre la tua fiducia in un buon veterinario. Qualsiasi sarà la tua decisione, ricordati che non sarà un cavallo come altri


*** Danielix scrive
vagando in rete ho trovato la storia di Valiant.. (vedi foto a lato) cavallo cieco e dressagista che merita una lettura !
ecco il link : http://www.valianttrust.org/


*** RachiEZLN scrive
Ragazzi, leggete il libro di Giorgio Martinelli "Lo Stallone Cieco". Sono 25 storie vere di cavalli. Una di queste appunto parla dello stallone cieco...


scritto da: amicidigreta alle ore 13:14 | link | commenti
categorie: cavalli - ciechi
giovedì, 10 giugno 2010
VADEMECUM Come vivere felici con un gatto cieco



Come vivere felici
con un gatto cieco

Per sfatare un "mito"...




da fonti varie, testimonianze dirette di persone che vivono con cani ciechi o informazioni pubblicate su internet.aggiornato ed ampliato costantemente con NUOVI CONSIGLI.
PER INFORMAZIONI - Alcuni di noi vivono felicemente da anni con gatti disabili che hanno perso la vista per i motivi più vari: non esitare a contattarci per qualsiasi chiarimento o consiglio tramite l'e-mail info@oscardog.it e ti metteremo in contatto con chi vive quest'esperienza





Argomenti principali

COME VIVERE CON UN GATTO CIECO?

ALCUNI ACCORGIMENTI
(in sintesi)
(consigli ed esperienze di chi vive con un gatto cieco)

COME CI SI COMPORTA DAL VETERINARIO?


E PER LE VACANZE?

SI PUO' TORNARE A VEDERE?

CONTATTI CON CHI VIVE CON GATTI CIECHI e mette a disposizione la propria esperienza

STORIE DI GATTI CIECHI


?

post in continuo aggiornamento... (agg. 02/03/11)




Può capitare che un gatto nasca cieco o lo diventi per malattia o per trauma. Può essere il nostro gatto o un gatto che abbiamo intenzione di adottare. Il problema è sempre lo stesso: come si può fare per aiutarlo? perchè la sua e la nostra vita sia migliore?



MOV086.MOD MICIA E GOFFREDO ... SONO DISABILI?

http://www.youtube.com/watch?v=XpGb4VoZ-BI


MICIA , GATTONA CIECA, GOFFREDO, BEL ROSCIONE SORDO/MUTO ... PER TANTI ANDAVANO SOPPRESSI!
QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE CHE I COSIDDETTI ANIMALI DISABILI POSSONO VIVERE FELICI E GIOCARE COME TUTTI GLI ALTRI!
NON SOPPRIMETE GLI ANIMALI DISABILI!!!





COME VIVERE CON UN GATTO CIECO?

Per prima cosa non fatevi prendere dal panico: i "genitori umani" di gatti completamente ciechi sono tantissimi! E all'inizio è per tutti difficile.

Per esempio Puci (da http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=189) chiede: "Ormai la mia piccola è totalmente cieca, nel giro di un mese, prima un occhio, ora anche l'altro. Non mi ha dato nemmeno il tempo di capire che cosa stesse succedendo che questa maledettissima malattia le ha tolto anche la luce.
Ora si muove pochissimo, quando lo fa è totalmente disorientata, sbatte il musino contro muri, sedie e altro, è uno strazio....
Io non so davvero come aiutarla, se prenderla in braccio è indovinare dove vuole andare, oppure lasciarla stare.
Chiedo aiuto e consigli a chi ha vissuto o sta vivendo questa terribile esperienza"

E i "genitori" ormai esperti sono pronti ad aiutarvi e consigliarvi...


ALCUNI ACCORGIMENTI

(in sintesi)
il disorientamento iniziale è normale: non spaventatevi!
tenete conto che quando è spaventato il gatto perde l'orientamento e può andare a sbattere
non trattatelo da handicappato e lasciategli fare le sue esperienze
non spostate le cose: il gatto cieco si fida della sua memoria dell'ambiente e vive di abitudini
se dovete spostare qualcosa in casa portate lì il gatto e fategli percepire cosa e come è cambiato
normalmente udito e olfatto sostituiscono la vista: puntate su quelli sostituendo per comunicare i rumori o i richiami sonori a quelli visivi
dategli punti di riferimento fissi (es una sveglia rumorosa)
lasciate che viva sul pavimento senza costringerlo a salire su divani o letti o brandine: mettete tappeti e cuscinotti a terra. Per lui un ostacolo anche basso è facilmente percepito come un muro altissimo.
porte e finestre? con reti o chiuse: è meglio che non esca
se perde anche l'olfatto sostituite le ciotole con piatti da pic-nic di plastica leggera usa-e-getta che sfruscano sul pavimento e tappetini-traversine assorbenti al posto della lettiera (nel caso non la trovi)



VADEMECUM IN LINGUA INGLESE: VIVERE CON UN GATTO DISABILE

http://www.ahappypets.com/pet_info/Living_disabled_cat/cat_amputees_blind_hypoplasia.htm

Some cats are born disabled, other have suffered accidents or the degenerative effects of old age. A disabled cat can still lead a full and enjoyable life, given a chance and an understanding owner. Cats adapt their lifestyles to cope with disability far more easily than do most humans - this is because they are often willing to spend much of their time resting! This article gives guidelines on caring for a disabled cat. Just as the cat must adapt to its limitations, you will have to adapt your attitude and your home to accommodate its needs.

This article was updated 2001 in response to requests from owners of cats with cerebellar hypoplasia and radial hypoplasia/aplasia wishing to see more about the causes and management of these conditions. Sections on two-legged cats and mobility carts (including a link) was added in 2002 in response to requests from owners of affected cats. Links to providers of mobility carts and other resources is for reader convenience only and does not constitute an advertisement. "Moving House With A Blind Cat" was added 2003 in response to reader requests.
Three Legged Cats/Amputees
Two Legged Cats (Unilateral Double Amputees, Diagonal Double Amputees)
Hind Limb Paralysis (and Hind Limb Double Amputees)
Blind Cats and Moving House With a Blind Cat
Deaf Cats
Deaf-Blind Cats
Spastic (Cerebellar Hypoplasia) Cats
Twisty (Radial Hypoplasia) Cats (& Fore-Limb Double Amputees)
Simple Ramp Design and Simple Steps
How Cats Adapt
Summary and Further Resources



LEGGETE TUTTO IL LUNGHISSIMO VADEMECUM AL LINK:

http://www.ahappypets.com/pet_info/Living_disabled_cat/cat_amputees_blind_hypoplasia.htm



(consigli ed esperienze di chi vive con un gatto cieco)

*** Catmom consiglia
(da http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=189)

so che, dopo il primo disorientamento iniziale, un gatto si adatta bene alla condizione di cecità, utilizzando in maniera ottimale l'olfatto e le vibrisse. E' fondamentale non spostare gli oggetti sul suo territorio (sedie, tavoli...), presto memorizzerà la loro posizione e smetterà di urtarli.
Capisco il tuo stato d'animo, ma i gatti hanno più risorse di quante immaginiamo. Vedrai che presto la situazione migliorerà.

*** Giò consiglia
(da http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=189)

Una mia amica possiede un bel gattone di 8 kg cieco. Omero, così si chiama il suo gattone, ha una vita normalissima, adora giocare ( tutti giochini che fanno rumore naturalmente tipo coccarde ecc...) stare a prendere il solicino, farsi coccolare, dormire e mangiare. Omero sale le scale correndo e salta sulle sedie... insomma, mi dice lei, alcune volte sembra quasi che veda!!!

*** Greemi consiglia
(da http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=189)

Ti sorprenderai nel vedere la tua piccola rincorrere le mosche e catturarle al volo!
Greemi credo sia cieca dalla nascita, o meglio l'ho trovata con gli occhietti chiusi quando aveva circa un mese. Forse li avrà aperti poco o nulla, poi la malattia glieli ha mangiati. Quando l'hanno operata le avevano raso al suolo anche tutte le vibrisse e mi avevano detto che non sarebbero cresciute... questo sarebbe stato un problema! Ma ora le ha lunghissime! Si aiuta con quelle!
All'inizio era triste, non si muoveva molto e sbatteva ovunque poi pian piano ha iniziato a conoscere il territorio..... ora corre da una stanza all'altra, salta, gioca, cattura mosche al volo... fa di tutto! Io le lancio una pallina di carta e lei riesce a percepire il rumore anche se la pallina è già ferma, la prende e la riporta; si mortifica quando non riesce a trovarla e fa finta di nulla, lì l'aiuto un po' con la voce.
Un giorno l'ho portata a casa dei miei e lei ha trovato due rifugi... ogni volta che la porto lì lei li ritrova subito, ha una memoria incredibile! Curiosando ha girato tutti e tre i locali!
In vacanza l'abbiamo portata in due casa diverse e lei, dopo un primo momento di smarrimento, le ha girate ovunque.
Il mio compagno era un po' spaventato all'idea che io avessi una "bimba" cieca, ma dopo averla vista ha detto che se uno non lo sa neppure si accorgerebbe che lei non ha gli occhi.
Oltretutto è molto curiosa!
Devi prendere degli accorgimenti, o forse no perchè lei un tempo ci vedeva: bisogna stare attenti a balconi, finestre, soprattutto quando vicino volano uccellini o mosche! Non bisogna spostare troppo in casa o se lo si fa, porta lì la gattina e falle percepire che in quel punto c'è un nuovo ostacolo (faccio così se chiudo una porta, ad es.). Prevedi se qualcosa in giro potrebbe essere pericoloso per lei, per Greemi sono i sacchetti, lei ci entra ed è capitato che la testolina andasse nella maniglia... l'ho vista correre terrorizzata sotto il letto inseguita dal sacchetto!!!
Greemi conosce il suono "piano" per quando c'è pericolo... se deve scendere da qualche posto alto o se ho spostato una sedia e lei sta arrivando.....
La gabbietta delle cocorite è su un mobiletto e lei, salendo prima sul commodino, sale da loro, controlla e poi con un balzo è a terra.

Per la tua, che li ha persi da adulta, forse l'inizio sarà dura, ma non aiutarla prendendola in braccio, Greemi ne era mortificata, al limite vai dove credi che voglia andare e chiamala, falle seguire il suono della voce. Falle molti complimenti quando fa qualcosa di nuovo... e vedrai che pian piano prenderà fiducia della casa e delle sue capacità e se la caverà da sola! Non ti preoccupare! E' un grosso handicap ma loro sviluppano altri sensi e tra un po' non urterà neppure più in giro!
Se Greemi si spaventa perde l'orientamento e talvolta sbatte; un giorno ha rotto un canino contro uno spigolo, ma non si è persa d'animo!
Io mi abbatto per nulla e lei mi ha insegnato, ma ancora non l'ho imparata molto, la dignità di vivere anche in condizioni non normali!
Bisogna imparare da loro!

Scusate se mi sono dilungata, ma anche io all'inizio avevo paura che Greemi potesse stare male, ma mi ha dimostrato che non è così, che sono solo preoccupazioni da mamma!
Dalle il tempo, non trattarla da handicappata, i gatti non credo lo apprezzino, sono indipendenti di indole!

Se la devi portare dal veterinario, stai sempre con lei, non lasciarla sola in una gabbia e in un ambiente non suo. Magari starebbe tranquilla, ma la mia esperienza è di terrore!!!

Anche Greemi una volta o due si è spaventata perchè incastrata, o meglio non sapeva come girarsi. Ha miagolato forte e l'ho aiutata. Poi in quel posto ci andava di proposito, si allungava sul muro e si rigirava. Anche io ho pianto molto in quel momento....
Non dire che vuoi portarla dal veterinario per evitare il peggio, i gatti ciechi, da nascita e non, vivono dignitosamente! Andrà a sbattere, ti chiamerà e tu l'aiuterai.... poi si abituerà, dalle il tempo!
Per il caldo di questi giorni lasciala pure sul pavimento, sente fresco! Non metterle cuscini o copertine.... sceglie lei dove stare.
Quando Greemi non trova un gioco tirato, fa finta di nulla prima di cercarlo. Se l'aiuto pare come umiliata e se ne va. Hanno una forte dignità loro!



*** Macchiolina consiglia
(da http://www.clinicaveterinaria.org/public/modules.php?&name=Forums&file=viewtopic&forum=6&topic=915 )

ho una micina cieca, Greemi. Le hanno enucleato gli occhini ad un mese di vita perchè implosi x una rinitracheite. L'ho trovata per strada. Si è subito abituata; all'inizio per conoscere il territorio andava a sbattere qua e là, anche perchè non le erano ancora ricresciute le vibrisse. Ora corre, galoppa, rincorre i suoi giochini (sempre lasciati per terra, in giro per la casa), adora farsi lanciare una pallina e riportarla; è impressionante vedere come riesca a schivare i muri o gli ostacoli; solo quando si spaventa per qualcosa perde un po' l'orientamento ed urta il nasino. Certo bisogna stare attenti a balconi e finestre: io ho messo una rete di protezione.

Quando è stata sterilizzata, al risveglio in gabbia, anestetizzata e con voci intorno che non conosceva è letteralmente impazzita, sbattendo di continuo il musino contro le sbarre (ma il veterinario, che peraltro ha causato la morte dell'altra mia micia, Macchiolina, non ha capito il problema anche questa volta e non mi ha avvisata subito).

Per le vacanze lei verrà con me o resterà a casa se mio papà potrà venire a curarla giornalmente, suppongo che in una pensione per mici ne soffrirebbe moltissimo... dopotutto cerca sempre la mia voce e vive coi miei occhini oltre che col suo ultra-favoloso udito!
Sono appena tornata da 10 giorni di vacanza in casa di un'amica, naturalmente ho portato anche Greemi. Avevamo una stanzetta della casa, per cui è stato facile per lei ambientarsi, poi passavano i giorni e chiedeva di uscire, volendo andare a curiosare per tutta la casa (4 locali) e dovevi vedere come si muoveva bene anche lì, saltava sui divani e sulle sedie con una tranquillità infinita.

Credo che il trasloco non sia un problema, certo dovete farle conoscere la nuova casa per gradi, partendo da una piccola stanza che le dia sicurezza e magari aiutandola con la vostra voce inizialmente.

Il fatto che stiate via tutto il giorno non è un problema. E' come un gatto normale e qualsiasi gatto sta a casa da solo senza problemi, certo se è un cucciolo appena tornerete si scatenerà per giocare, ma molti hanno gatti e lavorano; se poi non foste sicuri e convinti potreste limitare il suo ambiente durante le vostre assenze. Mi capita di lasciarla a casa sola quasi tutto il giorno, ma non sempre, perchè insegnando non ho poi orari pazzeschi. Queste volte, la notte poi fa il "cavallo pazzo" : salta, corre, mi porta i suoi giochi, per sfogarsi e giocare, felice che ci sia qualcuno. Compie un anno a fine agosto e penso che qualsiasi micino piccolo lo farebbe.

Quando si abitua alla casa si comporta come un normalissimo gatto, anzi questa ancora non è mai saltata sui mobili, probabilmente non sa che ci sono ripiani, crede che siano dei muri.
Devi vedere come caccia e mangia gli insetti! Ero molto scettica all'inizio,ne avevo paura,ora sono felicissimae a tutti dico di non aver paura ad adottare un micino con questo handicap, lui è felice di dare e ricevere amore e vive con un'infinità dignità!



*** Renata consiglia

Avete una sveglia? di quelle vecchie che fanno un tic-tac rumoroso?
Mettetela in un punto ben preciso della stanza senza mai spostarla. Meglio se la mettete sul pavimento.
Il mio Filippo, cieco da entrambi gli occhi per un trauma cranico, ha imparato a muoversi per casa prendendo il via dalla sveglia. Quando lo prendo in braccio e lo sposto per la stanza lui poi va dritto alla sveglia, da lì fa un giro a una ventina di centimetri dalla sveglia, poi un giro a 60 cm e... sa perfettamente dove si trova e quindi dove si trovano tutte le altre cose che ha imparato che esistono nella stanza.
Non si arrabbia mai, Filippo. Ma guai a non caricargli la sveglia! se torno a casa e non fa tic-tac Filippo mi accoglie con tutta una serie di miagolii incavolatissimi!!!
Se voglio che mi segua cammino col passo pesante (tipo quello a militare) e ravvicinato, se uso il passo normale leggero sa che non è utile seguirmi e non lo fa

*** Debora consiglia

Per la pappa usate un piatto di plastica (quelli da pic-nic) che potete far sfrusciare sul pavimento o pizzicare sul bordo facendo rumore: aiuterà il gatto a localizzare il cibo. Oppure quando è vicino al piatto prendetegli una zampina delicatamente e appoggiategliela sul cibo, così lo percepisce.
Io ho dovuto utilizzare quest'accorgimento perchè il mio gatto, oltre a essere cieco da entrambi gli occhi, ha perso per un trauma cranico anche l'olfatto quindi non può aiutarsi con questo senso a trovare il cibo.
Per questo motivo non trova la lettiera e all'inizio faceva i suoi bisogni dove capitava: ora gli metto una traversina assorbente e quasi sempre riesce a trovarla e centrarla.


COME CI SI COMPORTA DAL VETERINARIO?

*** Greemi consiglia
(da http://www.gattisinasce.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=189)

Se la devi portare dal veterinario, stai sempre con lei, non lasciarla sola in una gabbia e in un ambiente non suo. Magari starebbe tranquilla, ma la mia esperienza è di terrore!!! Quando è stata sterilizzata, al risveglio in gabbia, anestetizzata e con voci intorno che non conosceva è letteralmente impazzita, sbattendo di continuo il musino contro le sbarre



E PER LE VACANZE?

*** Macchiolina consiglia
(da http://www.clinicaveterinaria.org/public/modules.php?&name=Forums&file=viewtopic&forum=6&topic=915 )

ho una micina cieca, Greemi. Le hanno enucleato gli occhini ad un mese di vita perchè implosi x una rinitracheite.
Per le vacanze lei verrà con me o resterà a casa se mio papà potrà venire a curarla giornalmente, suppongo che in una pensione per mici ne soffrirebbe moltissimo... dopotutto cerca sempre la mia voce e vive coi miei occhini oltre che col suo ultra-favoloso udito!
Sono appena tornata da 10 giorni di vacanza in casa di un'amica, naturalmente ho portato anche Greemi. Avevamo una stanzetta della casa, per cui è stato facile per lei ambientarsi, poi passavano i giorni e chiedeva di uscire, volendo andare a curiosare per tutta la casa (4 locali) e dovevi vedere come si muoveva bene anche lì, saltava sui divani e sulle sedie con una tranquillità infinita.



SI PUO' TORNARE A VEDERE?

Harvey, un gatto randagio quasi del tutto cieco, ha riacquistato la vista grazie a un'operazione chirurgica. Leggi tutta la storia qui: http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/07/06/gatto-cieco-riacquista-la-vista-grazie-a-un-operazione.html



CONTATTI CON CHI VIVE CON GATTI CIECHI e mette a disposizione la propria esperienza

Michelino e Lorenzino hanno compiuto un anno ad aprile 2010.
Sono belli, sani, sterilizzati, vaccinati e testati fiv e felv.
Sono affettuosi e cercano le coccole come qualsiasi gattino di casa,
sono allegri e indipendenti, vivaci e sempre in movimento,
saltano qui e là e si impadroniscono di qualsiasi cosa gli capiti a tiro per giocare.
E sono tutti e 2 ciechi.

La maledetta rinite dei piccoli ha colpito anche loro,
e quando sono stati trovati, abbandonati piccolissimi,
era già troppo tardi per salvare loro gli occhi.
Però siamo almeno riusciti a salvare loro la vita.



Ci sarebbe tanto da dire sull'adozione di un gatto cieco,
ci sarebbero tanti pregiudizi e tanta ignoranza da sfatare...
Noi possiamo solo assicurarvi che un gatto cieco, in casa, "ci vede" benissimo.
Andate a leggere nelle nostre "storie" le testimonianze di Lalla, di Tommy, di Axel, di Omero,
e se volete vi faremo parlare con i loro familiari umani.

La sorellina, Isabella, ha trovato una splendida famiglia
con tre fratelli "normali": si è inserita subito benissimo ed è felice.

arca@fastwebnet.it
onlus.arca@gmail.com
Sito web: http://www.arcaonlus.it/adottami.htm



...

STORIE DI GATTI CIECHI




Ci sarebbe tanto da dire sull'adozione di un gatto cieco,
ci sarebbero tanti pregiudizi e tanta ignoranza da sfatare...
Noi possiamo solo assicurarvi che un gatto cieco, in casa, "ci vede" benissimo.
Andate a leggere nelle nostre "storie" le testimonianze di Lalla, di Tommy, di Axel, di Omero, di Evita-Lohui
e se volete vi faremo parlare con i loro familiari umani.

http://www.arcaonlus.it/storie.htm


...




































scritto da: amicidigreta alle ore 13:41 | link | commenti (1)
categorie: vademecum, --vademecum gatti ciechi
martedì, 08 giugno 2010
L'ARRESTO DEL CARLINO - Luce dei miei occhi - Una piccola King Charles non vedente ha il suo cane guida


http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2010/05/25/una-piccola-king-charles-non-vedente-ha-il-suo-cane-guida.html
27/05/2010
Una piccola King Charles non vedente ha il suo cane guida


Luce dei miei occhi

Ellie è una deliziosa cucciola cieca che nella sfortuna è molto fortunata perché ha un cane guida: Leo, un pastore tedesco che è anche il suo migliore amico.



Elli, una King Charles Spaniel, ha quattro mesi e a causa delle cataratte a entrambi gli occhi vede soltanto ombre.

Ma la presenza di Leo le consente di avere una vita quasi normale: il cane l'aiuta a camminare e le fa da guardia del corpo.

La padrona dei due cani, Julie Lander, ha dichiarato: "Li porto a passeggiare nel parco, Leo guida Ellie e tiene i cani più vivaci lontani da lei".



Julie, che abita a Royton in Inghilterra, sta cercando di racimolare i 3000 euro necessari per restituire la vista a Ellie.

"Nell'attesa, i suoi occhi sono quelli di Leo. Vederli insieme è meraviglioso, lei lo segue dappertutto e gli si accoccola accanto e lui la lecca e la protegge".

Fonte: Manchester Evening News

scritto da: amicidigreta alle ore 13:37 | link | commenti
categorie: cani - cecità

il diabete nel gatto


http://www.clinicaveterinaria.org/public/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&topic=13388&forum=6

IL DIABETE NEL GATTO

IL DIABETE:

Come noi umani, anche i nostri amici gatti possono ammalarsi di diabete, più frequentemente in età anziana.

IN CHE COSA CONSISTE LA MALATTIA
Gran parte del cibo che un animale (uomo compreso) mangia viene trasformata attraverso numerose reazioni chimiche in uno zucchero semplice: il glucosio. L’insulina è l’ormone che permette l’assimilazione del glucosio. In un organismo sano viene prodotta dal pancreas, in piccole quantità, ogni volta che l’organismo riceve cibo. In caso di diabete, l’organismo deperisce perché le cellule non ricevono più il giusto nutrimento, mentre si ha un accumulo di glucosio nel sangue e nelle urine. Inoltre si possono avere complicazioni a livello dei reni, del fegato e degli arti posteriori.

I cani ed i gatti (e anche gli uomini) che non producono insulina sono affetti da una malattia chiamata diabete mellito.

ESISTONO DUE FORME DI DIABETE
DI TIPO I: è caratterizzata dalla totale assenza di produzione da parte del pancreas di insulina (diabete insulino-dipendente o giovanile).

DI TIPO II: l'insulina, in questo caso, viene prodotta dal pancreas, ma l'organismo non è assolutamente in grado di utilizzarla (diabete non insulino-dipendente); questa forma di diabete si manifesta soprattutto negli animali con problemi di obesità ed in quelli anziani.

SINTOMI COMUNI A GATTO E CANE
Sete intensa (polidipsia): per diluire lo zucchero accumulato nel sangue.
Continua necessità di urinare (poliuria): per espellere lo zucchero in eccesso.
Aumento dell'appetito (polifagia): non riuscendo a utilizzare il glucosio, non riesce a saziarsi.
Progressivo dimagrimento.
Debolezza e cattivo stato di salute generale.
Opacamento dell'occhio, provoca un calo della vista.

Se uno o più di questi sintomi dura per più di due-tre giorni, è fondamentale portare al più presto il gatto dal veterinario, che con un semplice prelievo di sangue potrà accertare l’eventuale presenza di diabete.
I sintomi sono diversi, comunque, a seconda della fase della malattia in cui si trova l'animale. Il più evidente è la tendenza ad urinare spesso, sia nei gatti (che bagnano di continuo la sabbietta, costringendo il padrone a pulire la cassetta igienica anche 5-6 volte al giorno), sia nei cani (che a volte non riescono a "trattenersi" fino al momento della passeggiata.

Un’alimentazione scorretta che conduce a obesità, e l’uso prolungato di alcuni farmaci, come il cortisone, possono essere causa di diabete.

GLI ESAMI PER RICONOSCERLO
Poiché altre malattie danno gli stessi sintomi, per diagnosticare il diabete si devono fare esami particolari.
Dopo aver fatto una visita generale, il veterinario deve:
- Prelevare un campione di sangue ed uno di urine per valutare i livelli di glucosio.
- Ricercare la quantità di insulina nel sangue.

A seconda dei risultati, si escluderanno altre malattie, indirizzando la diagnosi verso il diabete

ESAMI DELLE URINE: controllo della proteinuria (presenza di proteine nelle urine), glicosuria ed ematuria (presenza di zuccheri e sangue nelle urine) e della acetonuria (presenza di acetone nelle urine. Se si riscontra in presenza di forte glicosuria, è indice di grave scompenso del diabete. Valori normali: assenza di acetone nelle urine). Valutazione dell'aspetto delle urine.

ESAMI DEL SANGUE: per individuare eventuali eccessi di sostanze tossiche in circolo: esame emocromocitometrico, natriemia, potassiemia.
Gli esami del sangue per valutare la funzionalità del rene sono: azotemia, creatininemia, fosfatasi alcalina

COME TENERLO SOTTO CONTROLLO
Trattare e curare il diabete mellito non è facile, soprattutto in considerazione del fatto che dal diabete non si guarisce, ma è soltanto possibile tenere sotto controllo la malattia.
Ciò che si vuole ottenere con le cure, è che l'animale diabetico possa condurre il più possibile una vita sana e felice.

FARE ATTENZIONE ALLA DIETA
Gli animali affetti dal diabete di tipo II (diabete non insulino-dipendente) non possono essere curati con l'insulina, ma è possibile ottenere risultati soddisfacenti controllando la dieta.
Lo scopo è abbassare il livello di zuccheri nel sangue: ciò piò essere ottenuto alimentando l'animale solo con prodotti speciali ricchi di fibra e poveri di zuccheri ed associando a questa dieta farmaci ipoglicemizzanti (cioè che tendono a diminuire lo zucchero nel sangue) che si danno per bocca.

RISPETTARE QUANTITA' ED ORARI
La condizione indispensabile per curare e vincere la malattia è che il proprietario sia disposto a seguire in dettaglio le prescrizioni indicate dal veterinario.
I "pasti speciali" devono essere dati ad orari fissi e devono essere rispettate determinate quantità giornaliere.
Il primo ostacolo che si incontra è che queste "pappe" non sono in genere molto gradite ai nostri amici.
Il proprietario, però, non deve cedere: è importante ricordare che anche un solo dolcetto può rendere critiche le condizioni di un animale diabetico.

ESERCIZIO FISICO
L'animale deve svolgere con regolarità un buon esercizio fisico.
Questo significa che:
per il gatto sarà sufficiente che il suo padrone si ricordi di farlo giocare e correre almeno un quarto d'ora ogni giorno;
il cane ha bisogno di essere portato fuori anche più di tre volte al giorno e la passeggiata non deve essere breve.

NON TRASCURARE LE CURE NECESSARIE
La preoccupazione maggiore per il proprietario di un animale che ha bisogno delle iniezioni di insulina una o due volte al giorno, è la necessità di dover fare egli stesso le iniezioni.
Fortunatamente, è un dato di fatto che un proprietario responsabile si impratichisce subito e si convince del fatto che il suo animale non sente alcun dolore o fastidio particolari ogni volta che gli si pratica l'iniezione.
Ogni 3-6 mesi, il veterinario deve controllare i valori degli esami del sangue e variare le dosi di insulina in base ai nuovi risultati.
Il proprietario non deve decidere da solo di aumentarle o diminuirle.

I CONTROLLI CHE SI POSSONO FARE A CASA
Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
Glucosio: pungidito per il prelievo facile e indolore del sangue capillare. Si bagna una striscia con la goccia di sangue e si inserisce la striscia in uno strumento automatico per l'autocontrollo della glicemia.
Chetoni: i test disponibili sfruttano cartine reattive impregnate di particolari sostanze che sviluppano un colore quando poste a contatto dei chetoni presenti nell'urina. I test sono sensibili soprattutto all'acido acetoacetico e in modo minore all'acetone; sono invece insensibili alla presenza di un altro corpo chetonico, chiamato beta idrossibutirrato. Non è quindi detto che un test negativo indichi con assoluta certezza l'assenza di corpi chetonici, perché potrebbero essere presenti nell'urina altri corpi chetonici, diversi dall'acido acetoacetico, non evidenziabili.

LE COMPLICANZE SONO SERIE
Se il diabete mellito non viene subito curato può causare complicazioni che possono portare anche alla morte dell'animale.
Il gatto dimagrisce a tal punto che per la sua debolezza non riesce più a muoversi e può soffrire di pancreatiti (malattie del pancreas), con gravi problemi all'intestino.
Il cane può perdere la vista e soffrire di pancreatiti, di infezioni alle vie urinarie, dei polmoni e della pelle.

In generale possono comparire: cataratta (opacamente del cristallino); neuropatia periferica (debolezza muscolare, difficoltà a camminare o a saltare, il gatto tende a camminare con tutta la zampa. Di solito vengono colpiti simmetricamente gli arti posteriori. Può esserci dolore alla palpazione); sono più soggetti ad infezioni, che costituiscono uno stress per l’organismo e possono alterare l’equilibrio glicemico (comuni le infezioni del tratto urinario, dovute alla presenza di glucosio nelle urine che diventano terreno favorevole per i germi; della bocca (gengiviti, stomatiti), che possono trarre beneficio da una detartrasi. Tutte le infezioni richiedono comunque una visita veterinaria e la somministrazione di un antibiotico adatto.
Possono essere più difficili da curare, richiedere un antibiotico più forte del normale, o un periodo di trattamento più prolungato. Le ferite possono rimarginarsi più lentamente).


LA CHETOACIDOSI
La chetoacidosi è una grave situazione di iperglicemia che richiede terapie di emergenza.
Nel paziente diabetico, l'incapacità dell'organismo di utilizzare il glucosio porta all'utilizzo dei grassi che lasciano, come prodotto finale del loro metabolismo, delle sostanze di natura acida chiamate corpi chetonici. Questi tendono a formarsi in modo particolare quando il diabete non è ben controllato o il paziente è ammalato (febbre, vomito cronico) o è a digiuno. Questi corpi chetonici tendono a produrre uno stato di acidosi che può essere particolarmente grave se non è prontamente trattato: il paziente avrà dapprima nausea, vomito e, successivamente, confusione, perdita della coscienza fino a giungere, nei casi estremi, alla morte.
I sintomi possono essere: sonnolenza, mancanza di appetito, debolezza e vomito, depressione, difficoltà a muoversi, rapida disidratazione. L’alito può avere odore di frutta matura.


COME FRONTEGGIARE UNA CRISI IPOGLICEMICA: di norma può avvenire quando la quantità di insulina iniettata è eccessiva rispetto al fabbisogno, ovvero entra in circolo senza essere controbilanciata da un adeguato apporto di cibo. È fondamentale cercare di prevenirla e di imparare a riconoscerla prima che si aggravi. Accertarsi sempre che l’animale mangi dopo la somministrazione di insulina.
La cosa migliore è somministrare l’insulina a fine pasto in quanto il gatto potrebbe vomitare e in questo caso andrebbe diminuita la dose o addirittura saltata. Lo stesso dicasi in caso di inappetenza.
Se il gatto dovesse vomitare dopo la somministrazione di insulina, dobbiamo tenerlo sotto stretto controllo per cogliere in tempo i segnali di una eventuale crisi.
I sintomi principali sono: tremori, sbandamenti, debolezza, disorientamento, strani miagolii. In caso di forte gravità si arriva a perdita di coscienza. In questo caso spalmare miele nelle gengive e nel palato e portare immediatamente l’animale al pronto soccorso più vicino.


PER PREVENIRE
Non far ingrassare troppo l'animale.
Assicurargli una dieta equilibrata.
Movimento... dunque dedicare un po' di tempo al gioco... divertente e rilassante non solo per il Vostro amico ma... anche per Voi!

CI SONO ANIMALI PIU' A RISCHIO DI ALTRI
Circa il 60% dei gatti diabetici manifesta la malattia di tipo II, mentre quasi il 100% dei cani hanno quella di tipo I.

La malattia può svilupparsi anche in seguito alla comparsa di malattie virali, ormonali o del fegato che i nostri animali hanno contratto precedentemente; inoltre, ci possono essere forme causate da medicinali oppure da sostanze tossiche che possono aver danneggiato il pancreas.
Il diabete si manifesta più spesso in animali adulti, due volte più frequentemente nelle femmine rispetto ai maschi.
In alcune razze di cani (Pinscher, barboncino, Labrador, Yorkshire; Terrier, Siberian Husky) la patologia compare più spesso, fatto che suggerisce che essa sia legata a fattori ereditari.

IN VIAGGIO
Il diabete ben controllato non è una controindicazione al viaggio ma il viaggiatore diabetico si trova costretto a confrontarsi con situazioni non abituali che possono provocare episodi iper- o ipoglicemici e richiedere modificazioni delle normali somministrazioni di antidiabetici o di insulina. Cibi inusuali, irregolarità nei pasti, aumento della normale attività fisica, l’eventuale impossibilità a procurarsi o a somministrare la dose abituale di insulina. Quest'ultima dovrebbe essere mantenuta in fresco, tuttavia conserva le sue caratteristiche e attività per mesi anche a temperatura ambiente purché non ecceda il 30°C. La necessità di insulina potrebbe variare durante il viaggio in conseguenza del variare del fuso orario. Per coloro che assumono antidiabetici orali non si consiglia una variazione della frequenza nell’uso del farmaco abituale, mentre per coloro che richiedono la somministrazione di insulina è necessario un aggiustamento del dosaggio quando il viaggio comporta una variazione di almeno sei fusi orari; negli altri casi può essere mantenuto lo schema abituale accordandolo con il fuso orario della destinazione. Le indicazioni sul corretto uso dell’insulina possono soltanto essere generiche e i viaggiatori prima della partenza dovrebbero riferirsi al proprio medico che conosce l’esatta dose necessaria.
Viaggi verso Est: il giorno viene abbreviato. Pertanto, al momento dell’arrivo, la dose mattutina dovrebbe essere ridotta a due terzi della dose abituale. Se il livello di glucosio, controllato mediante destrostix, rimane elevato per le dieci ore successive (> 240 mg%) sarà indicata una dose aggiuntiva di insulina pari ad un terzo della dose standard.
Viaggi verso Ovest: in questo caso il giorno si allunga. Pertanto, potrebbe rendersi necessaria una dose aggiuntiva se il livello di glucosio rimane elevato ancora 18 ore dopo la dose del mattino.

Portare un segno distintivo che consenta un rapido riconoscimento della condizione di diabetico, una certificazione medica indicante lo stato diabetico, la dose quotidiana standard di insulina ed il recapito del Medico curante.
Autonomia terapeutica: quantità sufficiente di insulina per l’intero viaggio; prescrizione di insulina (in lingua inglese).
Siringhe in numero sufficiente per il viaggio, accompagnate da lettera (in inglese) che ne documenti l’impiego.
Un flacone di Insulina pronta per emergenze.
Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
Zucchero o alimenti per ipoglicemia.
Mantenere tutto l’occorrente nel bagaglio a mano.


Se al vostro gatto è stato diagnosticato il diabete, prima di tutto non disperate. Il diabete è una malattia cronica, ma non è incompatibile con una buona qualità di vita. Il micio potrà godere di buona salute ancora per parecchi anni, se curato con competenza, attenzione e amore.
Tradotto in pratica questo significa:

1) Avere un bravo veterinario con il quale collaborare.
La cura e la gestione quotidiana del diabete saranno affidate a voi: avrete quindi un ruolo fondamentale nel benessere del vostro gatto. L’insulina iniettabile, del tipo specifico per animali, è solitamente la cura base.
Il veterinario stabilirà (spesso con una curva glicemica) il dosaggio più adatto al caso, e la distribuzione giornaliera (nel gatto, di solito due iniezioni al giorno). Dovrà poi insegnarvi come fare le iniezioni sottocute al gatto.
In alcuni casi possono essere usati gli ipoglicemizzanti orali. Studi recenti ne hanno però segnalato la tossicità.
2) Seguire le prescrizioni e gli orari stabiliti per i pasti (verrà probabilmente prescritta una dieta a basso contenuto di carboidrati) e prestare molta attenzione al comportamento del gatto. Controllare se beve molto, se urina troppo, se perde l’appetito o diventa letargico. Controllare spesso la presenza di glucosio nelle urine con le apposite strisce reattive. Se dovete assentarvi da casa, occorrerà una persona che sia in grado di fare le iniezioni quotidiane al gatto, rispettando gli orari stabiliti.
3) Evitare il più possibile stress, lunghi viaggi ecc.

Il diabete del nostro gatto non è una passeggiata, ma nemmeno una tragedia. E’ una condizione con la quale dobbiamo imparare a convivere il più serenamente possibile, sapendo che dovremo dedicargli qualche attenzione in più. La maggior parte dei gatti si adatta pazientemente alle iniezioni quotidiane e alle visite periodiche dal veterinario con relativi prelievi di controllo.
E’ importante ricordare che il micio è sensibilissimo al nostro umore e percepisce le nostre incertezze e paure, perciò coraggio, mano ferma…e tante carezze!

{liberamente tratta da "Amici di Casa" e da internet}

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: omero il 22-10-2007 14:29 ]




altri link per informazioni:

http://www.diabete-cane-gatto.it/default.asp
Gestione del Diabete.. Per i proprietari di cani e gatti diabetici

http://www.kiwithecat.it/diabete.htm
KIWI THE CAT - THE WONDERFUL WONDERFUL CAT
LA PAGINA DELLA SALUTE - DIABETE






scritto da: amicidigreta alle ore 13:36 | link | commenti
categorie: gatti - diabete
giovedì, 20 maggio 2010
ESTATE... ALLARME FORASACCHI (le spighette delle graminacee) - un pericolo per i CANI e a volte anche per i gatti


http://larcobalenodipatty.splinder.com/



martedì, 18 maggio 2010
commenti


gli angeli di pasquale



Fonte:://gliangelidipasquale.blogspot.com/

18/mag/2010

ESTATE... ALLARME FORASACCHICon l'arrivo della bella stagione si ha un considerevole aumento dei pericoli per la salute dei nostri amici a quattro zampe, rappresentati oltre che da parassiti e malattie da questi trasmesse, da un vero e proprio flagello vegetale: le ariste di graminacee selvatiche, volgarmente note come FORASACCHI.




Chi possiede un cane li conosce sicuramente molto bene: si tratta di componenti della spiga di specie vegetali diffuse ovunque, anche negli spazi verdi cittadini. La loro conformazione è stata diabolicamente concepita da madre natura al fine di potersi attaccare saldamente al pelo di animali da sfruttare come inconsapevole veicolo per i semi della pianta da cui provengono.

Ve ne sono di diversedimensioni (da 1 a 3 cm.), la cui forma ricorda quella di un arpione o di una lancia, con una robusta punta acuminata e con delle "ali" provviste di piccoli uncini disposti in maniera tale da consentire il movimento solo in una direzione, assicurandone sempre e comunque l'avanzamento.


I forasacchi rappresentano un pericolo soprattutto per i cani, in quanto i gatti hanno un'abilità e una costanza nella auto-tolettatura del pelo, tali da riuscire quasi sempre a toglierli prima che causino danni.

I cani più esposti al pericolo sono, ovviamente, quelli che vivono in campagna e, tra questi, quelli con pelo più fitto e più lungo. I forasacchi possono infilarsi praticamente ovunque, ovvero, dopo essersi attaccati al pelo, hanno la capacità, spinti dal movimento dell'animale, di avanzare e di conficcarsi nella pelle, dove danno luogo a profondi tragitti fistolosi, arrivando a perforare addirittura le strutture scheletriche.

Purtroppo non sempre si riesce a rendersi conto in tempo del problema e in molti casi occorre ricorrere ad esami complementari, come l'esame ecografico (effettuato da un veterinario esperto) per risalire al percorso effettuato dal corpo estraneo, individuando precisamente dove sia finito, e poterlo quindi estrarre. Quando riescono a penetrare la cute (la zona preferita è tra le dita, ma possono rinvenirsi in qualsiasi altra parte del corpo, dalla loggia ascellare al prepuzio) generalmente producono un'infezione purulenta (ascesso), sotto forma di una tumefazione calda e dolente che ad un certo punto si ulcera lasciando fuoriuscire del pus. In tali situazioni, se il veterinario non riesce ad intervenire precocemente o è fortunato estraendoli alla cieca tramite apposite pinze, è spesso necessario ricorrere a veri e propri interventi chirurgici in anestesia generale, che tra l'altro non sempre sono coronati da successo.

Altre destinazioni predilette dei forasacchi sono le orecchie, il naso, la gola e, sebbene più raramente, anche gli occhi. In caso di penetrazione nelle orecchie, il cane manifesterà evidente fastidio camminando con la testa abbassata e ruotata e, soprattutto, scuotendola e grattandosi nel tentativo (sempre vano) di togliere il corpo estraneo. In tal caso è importante rivolgersi al più presto ad un veterinario in quanto le probabilità che il forasacco avanzando perfori il timpano crescono col passare del tempo. In caso di penetrazione nel naso i sintomi sono rappresentati da violente crisi di starnuti (da 10 a 15 di seguito) sino alla fuoriuscita, spesso, di sangue (rinorragia). In questi casi, contrariamente a quanto si crede, i forasacchi presenti nel naso, quando non eliminati grazie agli starnuti, se dovessero avanzare, hanno la sola possibilità di essere ingoiati e non di finire in trachea.


Comunque vanno tolti al più presto e spesso ricorrendo, con il cane in anestesia generale, ad una delicata endoscopia (che in tal caso prende il nome di rinoscopia), in quanto non sempre sono raggiungibili utilizzando l'otoscopio, ovvero lo strumento con cui si ispeziona il condotto uditivo. L'endoscopia delle vie aeree profonde (broncoscopia) è invece indispensabile in caso di penetrazione del forasacco in gola e quindi in trachea e conseguentemente nell'albero bronchiale. In tal caso il cane manifesterà improvvise crisi di tosse, a volte espettorando sangue. Tale destinazione è tipica nei cani da caccia come Pointer, Bracchi e Setter, abituati a correre nei prati "a bocca aperta". In questi casi, se non si interviene per tempo la situazione evolverà sino a causare una broncopolmonite spesso letale, perché difficilmente rispondente alla terapia antibiotica.


Altra sede da tenere in considerazione, sebbene più rara, ma interessante anche il gatto, è l'occhio, con conseguenze più o meno gravi e facilmente immaginabili che possono andare dalla semplice congiuntivite sino alla perforazione corneale, con penetrazione in camera anteriore e perdita della vista, se non si interviene subito.

Importante quanto recarsi dal veterinario al minimo sospetto di penetrazione di forasacchi è cercare di ridurre le probabilità che ciò avvenga; a tale scopo è importante evitare di condurre i cani in campi con erba alta oppure tagliata, ma non raccolta e lasciata seccare in loco , provvedere ad adeguata ispezione e spazzolatura del pelo (soprattutto tra le dita e intorno alle orecchie) ogni volta che si torna da una scampagnata e, soprattutto, provvedere ad una tosatura integrale o, per lo meno, tenere sempre cortissimo il pelo attorno alle orecchie e fra le dita, riducendo così pure il rischio di aggressione da parte di pulci e zecche, altri problemi estivi da non sottovalutare.

Articolo tratto da: http://www.wikio.it/article/59803779






scritto da: amicidigreta alle ore 13:21 | link | commenti
categorie: cani - forasacchi, cani - spighe graminacee, gatti - forasacchi, gatti - spighe graminacee

Prodotti con Glucosammina e Condroitina per curare le ferite della cute, disturbi di stomaco e problemi articolari


Prodotti con Glucosammina e condroitina sono stati studiati ed usati per curare le ferite della cute, disturbi di stomaco e problemi articolari in cani, gatti, cavalli, ecc.

http://www.canedapastoretedesco.info/Documenti/Glucosammina%20e%20condroitina.htm

Glucosammina e Condroitina

di Joe Bodewes, DVM

Drs. Foster & Smith, Inc.
Veterinary Services Department

Tradotto e curato da Dario Sgroi







http://www.canedapastoretedesco.it/ - 2001©

La storia della Condroitina e della Glucosammina

La Glucosammina e la Condroitina sono usate in Europa da oltre venti anni per curare le osteoartriti. Di recente, medici e veterinari negli Stati Uniti hanno incominciato a prescrivere questi prodotti ai loro pazienti con risultati molto soddisfacenti. Tali prodotti si sono dimostrati utili nei trattamenti contro le malattie invalidanti da osteoartrite che affliggono i cani di una certa età, in tutti gli USA. Queste sostanze sono considerate dei nutrienti, contenuti in gran parte negli alimenti ed annoverati negli aminozuccheri. Gli studi americani su questi componenti si sono diversificati da quelli già preformati da tempo e compiuti in Europa. I risultati ottenuti hanno invogliato così le case farmaceutiche americane a produrre su larga scala delle linee di prodotti con a base tali sostanze e finanziare cospicuamente nuovi progetti di studio.

Usi della Glucosammina e Condroitina

I prodotti con a base la Glucosammina sono stati studiati ed usati per curare le ferite della cute, disturbi di stomaco e problemi articolari. L'uso principale che se ne fa è di lenire e curare con successo i sintomi delle patologie articolari negli uomini, nei cani, nei cavalli, nei gatti ecc. Questo articolo nello specifico si occupa dell'applicazione della Glucosammina e della Condroitina in cani e gatti. Sono diverse le articolazioni nel cane interessate dalla osteoartrite: la più comune è quella dell'anca. La displasia dell'anca è una patologia molto frequente in una larga parte di razze canine. Tale condizione inasprisce il normale rivestimento di cartilagine a protezione della superficie dell'osso quindi il buon funzionamento dell'articolazione. Quando il rivestimento cartilagineo viene a mancare si ha il contatto diretto fra le ossa con la conseguente sensazione di dolore. Anche cani strutturalmente sani possono accusare una diminuzione dello strato di cartilagine nelle articolazioni (anca, gomito, spalla, ginocchio) con segni artrosici o persino il solo passare del tempo (condizione di usura) può determinare nei cani d'una certa età perdita o distacco di cartilagine nelle articolazioni. L'utilizzo della Glucosammina e della Condroitina si consiglia per prevenire l'insorgenza di complicazioni nella fisiologia articolare, a preservazione dello strato cartilagineo sopraosseo. Glucosammina e Condroitina sono usate di frequente in aiuto e nella cura delle lesioni dei dischi spinali o come trattamento post operatorio a seguito di un intervento chirurgico ad un'articolazione. Il paziente tipico che richiede il trattamento con Glucosammina e Condroitina è il cane di età matura o anziana, di taglia media o grande. La sintomatologia di questi pazienti è data da zoppia o irrigidimento degli arti al mattino, in specie durante la stagione fredda, per poi scomparire dopo aver effettuato un po' di moto o di esercizio. Alcuni cani invece hanno difficoltà a salire degli scalini o entrare o sortire dagli autoveicoli. Alcuni cani rispondono al trattamento con aspirina deacidificata o carprofen (Rimadyl), ma quando il prodotto non viene più somministrato il dolore e i sintomi si ripresentano immediatamente. L'osteoartrite affligge anche i cani di piccola taglia e gatti, la Glucosammina e Condroitina sono impiegate con risultati molto efficaci relativamente all'entità dei loro sintomi. La maggior parte dei cani di una certa età possono essere interessati da diversi stadi di osteoartrite. Molti proprietari attribuiscono all'età la perdita di performance del proprio animale senza però identificare la vera origine del problema, non valutando il reale danno apportato dall'osteoartrite. Situazione che si può invece ovviare con un'appropriata terapia a base di Glucosammina e Condroitina,

Glucosammina e condroitina, dove reperirle?

La Glucosammina e la Condroitina sono sostanze che si trovano normalmente negli animali viventi e la loro massima concentrazione si riscontra nelle cartilagini. Sfortunatamente questa si degrada durante i processi digestivi. Si può affermare che la Glucosammina necessaria, il giusto apporto alla dieta giornaliera. è insufficiente nella maggior parte dei casi. L'organismo di un animale in buona salute quindi sintetizza il glucosio e per mezzo di reazioni biochimiche ottiene la glucosammina necessaria per il normale stato di mantenimento delle cartilagini corporee. Se l'animale è anziano o se si verifica un danno a carico della cartilagine articolare, questi non è in grado di sintetizzare abbastanza glucosammina per i propri bisogni fisiologici. In questi casi è richiesto espressamente l'apporto di una dose supplementare dall'esterno, a compensazione di questo squilibrio metabolico.

Glucosammina supplementare: è una 2-amino deriva dal glucosio ottenuta dall'idrolisi della chitina, un polisaccaride presente nella conchiglia di un crostaceo. I crostacei hanno un'alta concentrazione di chitina e le loro conchiglie (esoscheletri) costituiscono un'affidabile risorsa a basso costo.

Condroitina: si trova in natura nelle cartilagini animali. La condroitina supplementare deriva principalmente dalle cartilagini bovine o suine in specie dal collare cartilagineo della trachea. Può derivare anche dalla cartilagine di squali e balene, tuttavia molti consumatori per motivi di ordine ecologico preferiscono optare per la cartilagine proveniente dagli animali da reddito.

Glucosammina e condroitina, come agiscono?
La Glucosammina è il componente di base nella costituzione della nuova cartilagine.


Spiegare le funzionalità della Glucosammina nel contesto del biomeccanismo articolare non è così semplice. Giusto per semplificare, si può affermare che la cartilagine è un tessuto fibroso composto da diverse celle ed alcune di queste sono dette condrociti. Esse hanno la funzione di sintetizzare nuova cartilagine. A condizioni normali. la cartilagine è soggetta a rotture, ma al contempo viene sostituita con la nuova. Se il cane ha displasia alle anche o è in età avanzata, i condrociti non sono in grado di rimpiazzare la cartilagine deteriorata con la nuova in quanto privi della componente elementare necessaria. La Glucosammina fornisce appunto questi componenti elementari che sono in definitiva i costituenti di base per la sintesi della nuova cartilagine. La Glucosammina è il componente primario necessario per la produzione della sostanza detta glucosaminglicano che combinata con l'acido ialuronico danno luogo alla sostanza proteoglicano. I proteoglicani ed il collagene sono i componenti primari della struttura cartilaginea.




La condroitina è anch'essa una componente basilare utile alla sintesi dei glucosaminoglicani, comunque il suo ruolo principale consiste nel combattere e distruggere gli enzimi distruttivi nell'articolazione. C'è sempre un livello minimo di presenza di enzimi distruttori di cartilagine nell'articolazione, il loro numero è in crescita allorché si ha una rottura o un danneggiamento, allora si ha una riduzione dello stato di cartilagine. La condroitina, se presente nella dieta quotidiana, aiuta l'articolazione controllando il livello di presenza di questi enzimi distruttivi.


Quali sono gli effetti collaterali?

Gli effetti collaterali sono molto blandi o trascurabili. I dottori Forster e Smith hanno prescritto decine e decine di migliaia di prodotti a base di Glucosammina e Condroitina e mai uno di questi pazienti ha lamentato degli effetti indesiderati. Alle volte, se il dosaggio è alto, il cane può avere diarrea o vomito, cosa che si può alleviare riducendo il dosaggio o somministrando il prodotto contestualmente al cibo. Il prodotto una volta assunto per otto settimane a dosaggi più sostenuti, può essere ridotto se per uso continuativo (terapia di mantenimento). La somministrazione a vita si prefigura nei casi in cui la degenerazione dell'articolazione non vada a ripresentarsi. A questi prodotti si possono aggiungere vitamine o altri farmaci, è consigliabile però che il veterinario abbia il controllo di queste ulteriori somministrazioni.

Dov'è possibile acquistare Glucosammina e Condroitina?

Glucosammina e Condroitina si possono trovare in diverse forme. La Glucosammina pura o combinata con la Condroitina si può acquistare nei negozi di pet food, nelle farmacie (oggi si usa anche l'acquisto online di prodotti per animali domestici). Non tutti i prodotti sono uguali, ma differiscono fra loro per il dosaggio, per la tipologia delle vitamine incluse e per la purezza dei componenti. I prodotti a base di Glucosammina e Condroitina per uso umano, sono di norma di migliore qualità rispetto quelli denominati per uso animale. Nei prodotti designati per uso animale in aggiunta troviamo anche delle concentrazioni di acido ascorbico e di manganese. Ciò è dovuto al fatto che questi due ultimi componenti favoriscono nei cani l'assorbimento della Glucosammina e della Condroitina. Questi prodotti specifici per cani sono fortificati con sali minerali (selenio, zinco, ecc). Il prodotto più costoso inoltre non è necessariamente il migliore, occorre comparare gli ingredienti proprio per vedere cosa si paga.


La condroitina riduce gli enzimi distruttivi che rimuovono la cartilagine danneggiata all'interno dell'articolazione



Alcuni quesiti riguardo il trattamento con Glucosammina e Condroitina


- E' possibile usare Condroitina e Glucosammina insieme con antidolorifici?

Molti animali affetti da osteoartrite sono sotto cura di aspirina or carprofen (Rimadyl) prima di essere trattati con la terapia a base di Glucosammina/condroitina . Solitamente si incoraggiano i proprietari di animali interessati da disordini articolari a trattarli con degli antidolorifici per un periodo massimo di 6 settimane nel contempo che si assumono Glucosammina e Condroitina e che tali sostanze abbiano effetto. Alcuni animali afflitti da forme severe di artrosi potrebbero necessitare anche basse dosaggi di aspirina deacidificata al fine di godere di un certo sollievo, oltre ai benefici derivanti da Glucosammina e Condroitina. Altri elementi, come complessi multivitaminici ed gli acidi grassi polinsaturi sono spesso somministrate all'animale insieme alla Glucosammina senza alcun problema.
- Qual'è la differenza tra Glucosammina idrocloridrato (HCL) e Glucosammina solfato?

Glucosammina idrocloridrato (HCL) e la Glucosammina solfato agiscono entrambi egregiamente nelle patologie ossee del cane. La forma solfato fu usata in origine in Europa. La forma idrocloridrato è di recente composizione ed applicazione poiché essa è molto più pura della prima, inoltre il dosaggio di unità prodotto per chilo di peso del cane corrisponde molto di più alle reali esigenze curative.
- Per quanto tempo devo somministrare questi prodotti al mio cane?

La cura di sostegno nei cani affetti da disfunzioni articolari dura come la vita del cane stesso. Recenti studi hanno dimostrato che la sospensione della cura riacutizza i disturbi articolari nel giro di 4/6 settimane ed in alcuni casi in soggetti più giovani fino a 3 mesi di tempo dalla sospensione della cura.
- Posso usare questi prodotti nella prevenzione della displasia?

Non ci sono indicazioni certe per affermare che questi prodotti siano in condizione di rallentare la progressione, ne che fungono a prevenzione dallo sviluppo di displasia dell'anca. In ogni caso, molti animali traggono giovamento da questi prodotti in quanto conservano la cartilagine articolare in buono stato e riducono il dolore causato da un eventuale disturbo articolare.

Avvertenza: articolo a puro scopo informativo. Ogni eventuale utilizzo dei prodotti sopra citati deve essere sottoposto alla supervisione dal proprio veterinario.


scritto da: amicidigreta alle ore 13:15 | link | commenti
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martedì, 18 maggio 2010
Consigli sulla dieta per un gatto con i calcoli o con ph urinario sbagliato


Consigli sulla dieta per un gatto con i calcoli o con ph urinario sbagliato

Per tutti i gatti con problemi di calcoli urinari o di ph dell’urina sbagliato ecco i consigli per la dieta casalinga: http://cms.evsrl.it/SocSpec/SiteTailorCommon/ShowBinary.aspx?id=2848


scritto da: amicidigreta alle ore 13:45 | link | commenti
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venerdì, 14 maggio 2010
I parassiti esterni del coniglio - quali prodotti usare e quali NON usare per debellare pulci, acari, rogna




http://www.aaeweb.net/schedearticoli/parassiti_esterni_coniglio.htm

I parassiti esterni del coniglio

Marta Avanzi, Med. Vet.


Pulci

Le pulci sono parassiti molto frequenti nei cani e nei gatti, e possono trasmettersi facilmente anche al coniglio di casa che convive con questi animali. Molto spesso questi parassiti passano del tutto inosservati al proprietario, ma un veterinario attento non fatica ad individuarne la presenza. Le pulci infatti tendono a nascondersi tra il pelo e scappare quando sono disturbate, ma lasciano una traccia inconfondibile della loro presenza: le loro feci. Queste appaiono come una sabbiolina granulosa nerastra presente sulla pelle, che si nota facilmente se si scosta il pelo della parte posteriore del dorso (la zona del corpo in cui le pulci amano maggiormente sostare). Le feci di pulci possono essere scambiate per terriccio che ha imbrattato la pelle dell’animale, ma se mettiamo questo materiale su un pezzo di carta da cucina inumidito, vediamo che in pochi secondi rilascia un alone bruno: infatti le feci di pulce sono fatte di sangue digerito, e si sciolgono a contatto con l’acqua.



Feci di pulci sul pelo di un coniglio (clicca per ingrandire)


La lotta alle pulci di cani e gatti negli ultimi anni è diventata molto più facile ed efficace grazie alla comparsa sul mercato di nuove molecole antiparassitarie, sicure ed efficaci. Tuttavia non sempre i prodotti impiegati nei carnivori possono essere usati con sicurezza anche nel coniglio; in caso di dubbio occorre sempre consultare un veterinario esperto in conigli: un prodotto che si può usare con tranquillità nel cane può risultare mortale per altre specie.

I nuovi prodotti hanno il pregio di rimanere efficaci a lungo sul corpo dell’animale a cui si applicano, in modo da interrompere il ciclo riproduttivo della pulce; il grande vantaggio di questa azione prolungata è di rendere superfluo il trattamento di tutta la casa, che una volta era indispensabile per contenere il numero di pulci presenti. E’ infatti nell’ambiente (sotto i mobili, nei tappeti, nelle fessure) che le uova di pulce si schiudono, originando larve che si trasformeranno in nuove pulci pronte a salire sul primo animale a sangue caldo che passa nelle vicinanze.

Non riusciremo però a debellare le pulci dai nostri animali se non rispetteremo però un principio fondamentale, vale a dire di trattare contemporaneamente tutti gli animali infestati (cani, gatti e conigli), ognuno con il prodotto più indicato.

Le pulci non creano al coniglio grossi danni, se sono in piccola quantità, ma in caso di infestazione massiva possono causare anemia anche grave. Non dimentichiamo inoltre che le pulci possono veicolare le malattie virali del coniglio.

Contro le pulci nel coniglio sono risultati sicuri ed efficaci (anche se non registrati specificatamente per questa specie) questi prodotti:


Stronghold (selamectina): si applica dietro il collo, tra le scapole, scostando il pelo per far giungere il prodotto a contatto diretto della pelle. In seguito il punto trattato non va toccato per circa mezz’ora, per permettere al farmaco di essere assorbito. Il dosaggio è uguale a quello del gatto, e una volta applicato il prodotto rimane efficace per un mese. Oltre alle pulci combatte gli altri parassiti esterni (acari), risultando quindi molto utile in caso di infestazioni multiple.


Program (lufenuron). Il lufenuron ha un interessante meccanismo d’azione: inibisce la sintesi della chitina, la materia di cui è fatto l’esoscheletro degli insetti, che i mammiferi non possiedono. Per questo motivo la sua sicurezza di impiego è molto elevata. Il lufenuron non uccide gli insetti adulti, ma impedisce loro di replicarsi colpendo le uova e le larve. Per questo si può impiegare in caso di infestazioni lievi, ma se c’è la necessità di agire rapidamente per eliminare una grande quantità di parassiti è meglio associarlo a un prodotto adulticida (che uccide le pulci adulte) ad azione immediata, come ad esempio una polvere a base di piretrine o piretroidi.
Il Program si somministra per bocca una volta al mese.


Advantage (imidacloprid). Anche questo prodotto si applica localmente nella cute delle scapole, come lo Stronghold, e agisce per un mese contro le pulci.


Polveri a base di piretrine o piretroidi. Ne esistono molte marche, l’importante è utilizzare un prodotto che sia indicato per il gatto, perché in questo caso è improbabile che il coniglio si possa intossicare. Il prodotto va applicato su tutto il corpo, frizionando per farlo penetrare sotto il pelo, che va poi spazzolato per asportare la polvere in eccesso. Questi prodotti hanno un’ottima azione immediata, ma si inattivano rapidamente e richiedono quindi applicazioni ripetute, circa una volta alla settimana. Risultano quindi meno efficaci e meno pratici delle nuove molecole in commercio.


Questi prodotti non devono mai essere usati nei conigli:


NON USARE Frontline (fipronil): efficace e sicuro in cani e gatti (e furetti), il suo impiego nel coniglio non è sicuro. Sono stati riportati diversi casi di avvelenamenti, conclusi spesso con la morte, in conigli ai quali è stato applicato questo prodotto.


NON USARE Ogni tipo di prodotto contenente organofosfati: queste molecole sono molto tossiche, specialmente nel coniglio.


NON USARE Bagni e spugnature: possono essere pericolosi sia per lo stress causato al coniglio, sia per la pericolosità della molecola impiegata. Ci sono modi più efficaci e sicuri di eliminare le pulci dai conigli.


NON USARE Ogni altro prodotto che non sia stato adeguatamente provato sul coniglio, anche se in modo non ufficiale. In particolare i nuovi prodotti che il mercato continua a sfornare non vanno provati sul coniglio per vedere che effetto fanno!!!


Acari delle orecchie

Nei conigli da allevamento è molto comune la presenza di un parassita che causa una grave otite, lo Psoroptes cuniculi. Questo parassita è molto più raro nei conigli in vendita nei negozi per animali. Inizialmente causa la formazione di croste giallastre nel condotto uditivo, che con il tempo aumentano di spessore ed estensione. Il parassita causa un intenso prurito con forte disagio del coniglio, aggravato dall’infiammazione del condotto uditivo. E’ una parassitosi molto facile da diagnosticare, sia per la presentazione clinica che è tipica, sia perché è facile osservare ed identificare il parassita al microscopio.

Un caso avanzato di rogna auricolare: la parte interna del padiglione dell'orecchio è ricoperto di spesse croste (clicca per ingrandire)


Questa fastidiosa condizione è facile da trattare, pure nelle forme più avanzate. Non si deve cercare di rimuovere le croste, anche se sembra la cosa più logica da fare, perché con questa operazione si causerebbe al coniglio un forte disagio. La somministrazione di ivermectina, una sostanza antiparassitaria, mediante iniezione, è sufficiente: morti i parassiti, l’infiammazione dell’orecchio si riduce e le croste si staccano spontaneamente. Sarà eventualmente il veterinario a decidere se somministrare localmente un prodotto antibiotico, se ritiene sia presente un’infezione batterica secondaria. In seguito la somministrazione di ivermectina si ripete due volte a distanza di due settimane.


Acari del pelo

Tra il pelo del coniglio possono nascondersi due diverse specie di acari, Cheyletiella spp. e Leporacarus (Listrophorus) gibbus.

Cheyletiella, di cui esistono diverse specie, si localizza soprattutto tra le scapole, dietro la nuca. E’ detta anche "forfora che cammina" dagli autori di lingua inglese, infatti a occhio nudo può apparire come una minuscola scaglia di forfora che si muove da sola. Molto spesso i conigli infestati da questo parassita, che è piuttosto comune, hanno pochissimi sintomi, per cui la condizione resta a lungo non diagnosticata. I sintomi tipici sono rappresentati dalla presenza di eccessiva forfora, prurito, arrossamento della pelle, pelo di aspetto untuoso, e nei casi più avanzati da perdita del pelo. Quando il veterinario sospetta l’infestazione da Cheyletiella, perché durante la visita osserva un’eccessiva presenza di forfora, può cercare di identificare la sua presenza con l’esecuzione di un semplice test, detto "scotch test". Utilizzando un pezzo di nastro adesivo trasparente, lo preme su più punti nelle zone di cute in è più abbondante la presenza di forfora. In questo modo i parassiti restano attaccati al nastro adesivo, che viene poi osservato al microscopio.

Aspetto clinico dell'infestazione da Cheyletiella: scostando il pelo si osservano grosse scaglie di forfora (clicca per ingrandire)
Il parassita visto al microscopio (clicca per ingrandire)


Questo parassita non è solo capace di infestare i conigli, ma si può trasmettere alle persone, in cui causa delle papule pruriginose sulla pelle. Tuttavia, quando il coniglio viene curato le lesioni cutanee spariscono anche dalle persone a contatto.
La cura si effettua eseguendo alcune iniezioni di ivermectina.

Leporacarus gibbus è un parassita, invisibile ad occhi nudo, che infesta il coniglio quasi sempre senza dare alcun sintomo, tanto che molti autori non lo considerano patogeno. Spesso viene scoperto per caso, quando si esegue uno scotch test per la ricerca della Cheyletiella. Tuttavia in alcuni conigli può causare fastidio, e se viene identificato lo si tratta con gli stessi prodotti efficaci per le pulci.

Leporacarus gibbus visto al microscopio: a sinistra la femmina, a destra il maschio (clicca per ingrandire)
Un uovo del parassita adeso al pelo (clicca per ingrandire)



Rogna

Nel coniglio la rogna è causata da un microscopico acaro parassita che si chiama Sarcoptes scabiei, capace di colpire molte specie diverse, compresi cane e uomo, e molto contagioso. Questo parassita scava delle gallerie nello spessore della pelle, causando un inteso prurito e la comparsa di croste di spessore notevolissimo, al di sotto delle quali la pelle è molto infiammata e facilmente sanguinante, se si prova a rimuovere le croste. La malattia inizia a livello delle dita, sui margini delle orecchie e intorno agli occhi, e rapidamente si diffonde a tutto il corpo, causando al coniglio tanto disagio da portarlo a morte, se non viene curato. Le lesioni sono così caratteristiche da permettere di diagnosticare la rogna solo in base al loro aspetto. L’identificazione degli acari invece non è sempre agevole. La terapia è molto facile ed efficace, e si basa sulla somministrazione di ivermectina. Già entro pochi giorni dopo la prima iniezione le lesioni iniziano a migliorare, e la guarigione è completa con un ciclo di 3-4 iniezioni a intervallo di 10-14 giorni.

Lesioni crostose sul mento di un coniglio colpito da rogna sarcoptica (clicca per ingrandire)
Il parassita della rogna visto al microscopio (clicca per ingrandire)



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scritto da: amicidigreta alle ore 13:43 | link | commenti
categorie: conigli - antiparassitari

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