domenica 28 ottobre 2012

diversamentegatto - Foto e video fantastici di Due Zampe e Marcellino, gatti a cui mancano due zampe su un unico lato

Diversamente Gatto
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Foto e video fantastici di Due Zampe e Marcellino, gatti a cui mancano due zampe su un unico lato

DUE ZAMPE

Da Reggio Calabria ecco un'altra testimonianza del piccolo Due Zampe, micio con la stessa problematica di Marcellino (gli mancano due zampe su un unico lato).
Sono grandi soddisfazioni per chi non ha voluto scegliere "l'opzione" eutanasia!
Buona vita piccolo "spelacchietto"!






Fifty, il pitbull a due zampe, da vittima dei pregiudizi a "educatore"

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Fifty, il pitbull a due zampe, da vittima dei pregiudizi a "educatore"

Fifty ha perso tutto per colpa dei pregiudizi nei confronti della sua razza. Ora ha una nuova vita e insieme alla sua padrona lotta contro la discriminazione.
Pubblicato il 18/10/12 in News
TAGS: animali,cani,cani disabili,lennox,pitbull,video cani
Fifty, il pitbull a due zampe, da vittima dei pregiudizi a "educatore"
Fifty è un pitbull.

Come sappiamo fin troppo bene in seguito alla storia di Lennox, il meticcio simil pitbull strappato alla famiglia e soppresso per la somiglianza con la razza considerata pericolosa, basta questo in molti Paesi per essere discriminati e finire i propri giorni in un canile o in una camera a gas.

Fifty non è solo un pitbull me è anche disabile, due caratteristiche che avrebbero potuto renderlo un paria tra i 4 zampe. La sua storia è la dimostrazione che anche le situazioni più disperate possono avere un lieto fine e che la discriminazione si può sconfiggere grazie all’esempio di persone come Kelly Michaels.
Ma andiamo con ordine.

Cinque anni fa Fifty viveva felice con la sua famiglia, una sorellina pelosa e tutte e quattro le zampe a Berwyn. Nel settembre del 2007 un “incidente” cambiò la sue esistenza: i due cani, mentre si aggiravano nei dintorni di casa, si imbatterono in un poliziotto che, benché i due pelosi non avessero mostrato alcuna intenzione di attaccarlo, fece partire due colpi dalla sua pistola.
Non in aria, per allontanare i 4 zampe, ma diretti verso di loro. A questo punto non è difficile immaginare a quale dei due avesse mirato l’agente. Quel giorno Fifty perse due zampe e la famiglia, ritrovandosi disabile e rinchiuso in canile. La sua vita sembrava finita.

Invece nel 2010 ha incontrato Kelly Michaels, una giovane donna amante degli animali impegnata nella lotta alla discriminazione nei confronti dei pitbull, che era venuta a conoscenza della storia grazie al suo nuovo lavoro presso l’Integrative Pet Care, un centro veterinario olistico e riabilitativo.
Quello tra Kelly e Fifty è stato amore a prima vista, scoccato in canile e proseguito il giorno stesso nel viaggio verso casa e una vita insieme.

Oggi Kelly definisce Fifty “la sua anima gemella” e si prende cura di lui a casa e in clinica, assicurando che quello che fa per il suo amico peloso è niente rispetto a ciò che lui le restituisce in termine di affetto e gratitudine.
Fitfty è felice, in perfetta forma e pieno di voglia di vivere.

Ora i due sono colleghi oltre che compagni di vita. Insieme girano per gli States per raccontare la loro storia e combattere i pregiudizi che pesano come condanne sulle vite dei pitbull e degli incroci con questa razza, la cui appartenenza è considerata una colpa.
E in effetti basta vederli, basta guardare Fifty per convincere le persone che le loro convinzioni sulla ferocia insita nei pitbull sono infondate.

“Abbiamo fatto sorridere tanta gente. Penso che chiunque non sorrida guardando questa buffa palla di pelo non abbia un’anima” conclude Kelly.
Se avete qualche dubbio, provate anche voi il “Fifty Effect”: ecco il video.

http://video.virgilio.it/fifty-the-2-legged-pit-bull-hang...


http://video.virgilio.it/fifty-the-2-legged-pit-bull-hanging-at-chicago-party-animals__1908836222001.html
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ALTRI VIDEO DI FIFTHY

3 anni fa... cercava un'adozione:

http://youtu.be/z6vBuGsJt0s




1 anno fa: ADOTTATO e felice di giocare con gli altri cani

http://youtu.be/4XozlfYOpSg




1 anno fa: nella neve (che adora...)

http://youtu.be/7uWRqwrYybA




7 mesi fa: Fifthy si impegna a far giocare SevenFive, una cucciola di pitbull nata con una zampa anteriore malformata e quasi inesistente (la cucciola era in attesa di adozione)

http://youtu.be/d4muhCcRJAk









Emma, l'asinello bionico, torna a correre grazie a una protesi (nata con una zampina deforme, amputata dopo solo due giorni di vita)

http://gopets.gogreen.virgilio.it/articolo/519/emma-l-asi...

Emma, l'asinello bionico, torna a correre grazie a una protesi


Nata con una zampina deforme, amputata dopo solo due giorni di vita, a cinque mesi può muoversi come gli altri con una protesi degna degli atleti paralimpici.
Pubblicato il 04/10/12 in News
TAGS: animali,asini,cuccioli asini,emma asino bionico,emma asino protesi,protesi animali
Emma, l'asinello bionico, torna a correre grazie a una protesi
Emma l'asinello bionico (Caters News) 
La piccola Emma è un asinello nano di pochi mesi che, come gli atleti delle paralimpiadi, ha potuto assaporare il piacere di muoversi liberamente grazie ai progressi della medicina.

A soli due giorni di vita le è stata amputata la zampa destra posteriore, che le impediva di alzarsi in piedi a causa della sua deformità.

Ora, grazie al team di veterinari dell’Alabama University che si è preso cura di lei, Emma corre e saltella come tutti gli altri ciuchini per merito di una protesi simile a quelle, leggere eppure resistenti, che si adattano perfettamente ai corpi dei campioni paralimpici.

La protesi, che è già stata sostituita una volta, dovrà esserlo ancora altre cinque man mano che Emma cresce, per essere sempre della misura giusta.

I materiali impiegati per costruirla sono fibra di carbonio, Kevlar e fiberglass e ora Emma corre veloce come Oscar Pistorius!

STORIA di MACCHIA la gatta disabile (VIDEO)

STORIA di MACCHIA la gatta disabile ( cat with disabilities )



Pubblicato in data 15/lug/2012 da

Storia di Macchia, la gatta disabile...
Intervista a Daniele Fiori tratta dal format televisivo ANIMA ANIMALE

Riprese Sergio Sotgiu
Montaggio Daniele Fiori



http://www.youtube.com/watch?v=eET5ZAawrDk





E' la storia di una micina nata il 4 agosto 1998 e cresciuta tra i cani. Non aveva paura dei cani e così la prima volta che è uscita dal giardino, il primo cane che ha incontrato l'ha morsicata rendendola paralizzata alle zampe posteriori.

Macchia aveva 4 mesi circa, aveva la spina dorsale rotta, era paralizzata dalla vita in giù, con una costola rotta e un po' di buchi dei denti del cane. Addormentarla con l'eutanasia o portarla a casa?

Non avrebbe più potuto vivere in un giardino ma in una casa e avrebbe dovuto essere accudita tutti i giorni e farle fare la pipì svuotandole manualmente la vescica. Ma Macchia voleva vivere e la decisione è stata di portarsela a casa.

Grazie ad alcune iniezioni di un farmaco che aiuta il ripristino dell'apparato nervoso, Macchia ha recuperato parzialmente l'uso di una zampa e della coda.

Ora Macchia ha 13 anni, vive in casa, dorme sul letto (anzi, su una sedia vicino al letto), si arrampica sul divano (e quindi il carrellino che le avevano costruito non è stato utilizzato perchè le impediva di arrampicarsi e non andava perciò bene), se corre non la si riesce a prendere perchè velocissima e quando era più giovane ha persino acchiappato un uccellino. Insomma fa tutto quello che farebbe una gatta normale ;-)))

Avvelenamento nei cani e gatti, ecco quello che è importante sapere per prevenire e curare

http://gopets.gogreen.virgilio.it/articolo/536/avvelename...

Avvelenamento nei cani e gatti, ecco quello che è importante sapere per prevenire e curare


Avvelenamento nei cani e gatti, ecco quello che è importante sapere per prevenire e curare Una sostanza tossica che altera le normali funzioni del corpo di un gatto o di un cane è un veleno che ne mette in pericolo la vita. Ecco cosa è bene sapere e come comportarsi quando si teme che il proprio animale abbia ingerito una sostanza velenosa.
 
Pubblicato il 11/10/12 in Tips
TAGS: animali avvelenati,cane avvelenato,gatto avvelenato,medicina veterinaria,sintomi di avvelenamento,veterinario

Finalmente in un unico sito tutto ciò che c'è da sapere sul coniglio da compagnia: www.conigliosolidale.it

www.conigliosolidale.it

 
Finalmente in un unico sito tutto ciò che c'è da sapere sul coniglio da compagnia, dalla convivenza, all'alimentazione, al comportamento, all'anatomia, alla medicina. Una fonte di informazioni in continuo aggiornamento.
Il Coniglio Solidale è una libera associazione privata, senza fini di lucro, fondata sul volontariato, che ha come scopo principale quello di proteggere, tutelare e far conoscere il coniglio come animale da affezione. L'Associazione si occupa inoltre del recupero, nei limiti del possibile, dei conigli abbandonati o malati, delle cure necessarie e della loro adozione.
Nella sezione Etica verranno trattati alcuni argomenti meno piacevoli ma estremamente importanti che verranno poi discussi ampiamente nel Forum.
Nel Forum, troverete tutti gli approfondimenti, nonché una lista dei veterinari testati dai nostri volontari.
Per qualunque domanda o dubbio non esitate a scriverci. Nella sezione Contatti troverete gli indirizzi divisi per zona e per argomento, in modo da potervi rispondere il prima possibile.
Non resta che ringraziarvi per la visita e augurarvi una buona navigazione.

il coniglio... tutto e oltre
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PATOLOGIE

Lemuri soffici e pelosi: ecco come prendersene cura. Lezioni al Bioparco

http://gopets.gogreen.virgilio.it/articolo/lemuri-soffici...

Lemuri soffici e pelosi: ecco come prendersene cura. Lezioni al Bioparco


Lemuri soffici e pelosi: ecco come prendersene cura. Lezioni al Bioparco Preparare il pranzo a questi simpatici primati: il Bioparco di Roma propone due “giornate da lemure” per far conoscere ai più piccoli abitudini e rischi di una specie curiosa e socievole.
Pubblicato il 09/10/12 in News
TAGS: bambini animali,biodiversità,bioparco roma,fattorie disattiche,laboratori animali bambini,lemuri

L'ARRESTO DEL CARLINO - Pallone di pelo - Un cane ha fatto una dieta dimagrante che gli ha fatto perdere 7 chili

http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2012/10/05/un...

09/10/2012


Un cane ha fatto una dieta dimagrante che gli ha fatto perdere 7 chili


Pallone di pelo

Jack, un King Charles spaniel ribattezzato Jumbo Jack per via della sua stazza, è riuscito a perdere sette chili in sei mesi...
notizie animali, notizie divertenti, notizie strane, notizie commoventi, cani, King Charles spaniel, cani sovrappeso, cani obesi, cani a dieta
Se vuoi saperne di più sull'impresa di Jack e ammirare le altre bellissime foto del quattrozampe extralarge seguici su GoPets, il canale peloso di Go Green gemellato con L'Arresto del Carlino, e clicca QUI!

domenica 21 ottobre 2012

Zampa di legno, a un cane è stata applicata una protesi su un arto malformato


Zampa di legno, a un cane è stata applicata una protesi su un arto malformato

Un Carlino ha imparato a camminare con una protesi ortopedica
Pubblicato il 20/10/12 in News
TAGS: Carlini,arti artificiali per cani,cani,notizie animali,notizie commoventi,notizie divertenti,notizie strane,protesi ortopediche per cani,zampe arificiali per cani
Edward, un delizioso Carlino di un anno, è nato con tre zampe e un moncherino e nonostante sia sempre riuscito a camminare non ha mai potuto giocare come tutti gli altri cani.
Ma adesso, grazie a una zampa artificiale, può correre e saltare proprio come tutti i quattro zampe.
Il Carlino, che è stato salvato subito dopo la nascita e vive al Pug Rescue and Adoption Centre a Victoria, in Australia, è uno dei primi animali del Paese a cui è stato impiantata una protesi ortopedica.
Per questo Ed è stato scelto come testimonial del nuovo fondo di assistenza del Vicotoria State Government che proteggerà gli animali domestici più vulnerabili.
Dopo avergli fatto trascorrere un periodo di tempo al centro di riabilitazione canina Dogs in Motion a Doveton, il team del Centro ha cominciato a lavorare per restituire a Ed la zampa mancante.
Il nuovo arto è arrivato a luglio e all'inizio il cane ha dovuto indossare una speciale imbracatura a cui era collegata la protesi.
Il Carlino infatti ha dovuto imparare a portarsela dietro, cosa che non aveva mai fatto.
Il training è andato benissimo e finalmente la zampa artificiale è stata applicata sul moncherino senza più l'aiuto della banda elastica.
Ed ha cominciato a correre e a giocare normalmente come se avesse avuto sempre 4 arti.
Il Centro spera che il Carlino sia adottato da una famiglia amorevole, il che dovrebbe accadere molto presto.
Infatti, dopo che la storia dell'adorabile cagnetto ha fatto il giro della Rete, sono già pervanute tantissime richieste di adozione.
L'Arresto del Carlino Via Daily Mail
Foto: Craig Borrw/Newspix/Rex Featu 

Mamma o non mamma? Svezzamento di un cucciolo di cane

http://donnolatizia.myblog.it/archive/2012/07/04/svezzame...

04/07/2012

Svezzamento di un cucciolo di cane

Mamma o non mamma?

Eccoci con una nuova consulenza della Dottoressa Federica Bubini Regini, medico veterinario con studio al Lido di Venezia. Per contattarla potete scrivere una mail a me, all'indirizzo donnola.tizia@virgilio.it e io sarò felice di recapitargliela. La risposta verrà poi pubblicata qui, sul mio blog.
notizie animali, cuccioli di cane, cane, cani pastore tedesco, cucciolo di pastore tedesco, svezzamento cuccioli
leggi domanda e risposta al link http://donnolatizia.myblog.it/archive/2012/07/04/svezzame...

martedì 9 ottobre 2012

Ottorino ed Esmeralda, le oche dal becco di rame, dalle stalle alle stelle

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Ottorino ed Esmeralda, le oche dal becco di rame, dalle stalle alle stelle

La storia delle due oche che avevano perso il becco e sono salve grazie a una protesi è diventata una fiaba per bambini e forse sarà un film. I proventi serviranno ad aiutare gli animali selvatici in difficoltà.
 
Pubblicato il 19/09/12 in News
TAGS: alberto briganti,animali,oche,oche dal becco di rame,ottorino e esmeralda
Ottorino ed Esmeralda sono due splendide oche canadesi che hanno una particolarità le unica al mondo: un bellissimo becco di rame. La loro storia è diventata una fiaba e in futuro potrebbe diventare anche un film.

Per la prima volta una protesi in rame è stata realizzata e applicata ai due volatili che avevano perso gran parte del becco e rischiavano di morire perché non riuscivano più a nutrirsi. I loro proprietari – Ottorino e Esmeralda sono due animali da compagnia - hanno voluto tentare il tutto e per tutto per salvare i loro amici.

L'operazione è stata compiuta dal veterinario umbro Alberto Briganti, che esercita a Figline Valdarno (Firenze) e a Spoleto, che ha avuto l'intuizione di modellare alcune lastre di rame a forma di becco.

"Si tratta davvero di una bella storia, di quelle che oggi si sentono raramente. Da questa esperienza è stato anche creato un marchio, 'Copperbeak', che é legato al progetto di dare vita ad una Fondazione per la cura e il recupero di animali selvatici in difficoltà – ha raccontato Briganti in una conferenza a Firenze.

In effetti la storia di queste oche è talmente affascinante da essere diventata una fiaba per bambini e ora l’obiettivo è quello di venderne i diritti per finanziare la fondazione. “Ci sono già interessi dal mondo dell'editoria, in futuro pensiamo anche da parte del mondo del cinema, e siamo riusciti ad avere anche alcuni contatti con la Walt Disney" ha aggiunto il veterinario.

La fondazione da tempo è impegnata ad aiutare gli animali, specie quelli selvatici, con costi non indifferenti. Tra i tanti salvataggi il veterinario ricorda quelli di lupi investiti o ammalati, cervi con filo spinato incastrato tra le corna e di un’aquila a cui è stato operato un cesareo perché non riusciva a fare il suo uovo.

VIDEO DI OTTORINO ED ESMERALDA:
ALBERTO BRIGANTI E L'OCA DAL BECCO DI RAME http://youtu.be/UcAckFIoZ3o
Oca salvata con il becco di rame http://youtu.be/WqmOpUvOVR0
Ottorino a Spoleto http://youtu.be/bfBydLAw2Fw

Video di YouTube

Conigli - La correzione dello splay leg con l’uso di tutori

http://www.aaeweb.net/schedearticoli/correzione_splay_leg...

La correzione dello splay leg con l’uso di tutori
Marta Avanzi, Med Vet
Alcuni conigli nascono con una condizione nota come “splay leg”, in cui le zampe anteriori, posteriori o tutte e quattro sono deviate di lato, come le pinne di una foca, e il coniglio non è in grado di camminare correttamente. Si tratta probabilmente di una condizione congenita .......
 
leggi tutto al LINK http://www.aaeweb.net/schedearticoli/correzione_splay_leg...

conigli e leprotti - La cura degli orfani

http://www.aaeweb.net/schedearticoli/cura_orfani.htm

La cura degli orfani

Le coniglie allattano i piccoli per circa 5 minuti al giorno. Entrano nel nido o nella casetta di prima mattina e nuovamente di sera. Il loro latte è molto nutriente e i coniglietti si riempiono lo stomaco in pochi minuti. Le coniglie non restano nel nido per riscaldare i piccoli.......

(.......)
Se vi capita di trovare un nido di leprotti e non vedete la madre nei dintorni, per favore NON disturbateli… è normale. Portandoli via dal nido ridurrete notevolmente le loro possibilità di sopravvivenza.
Nel raro caso che vi capiti di trovare un leprotto orfano, ad esempio .........
(.......)
Ecco delle linee guida per la quantità giornaliera da somministrare ad un coniglietto VERAMENTE orfano (madre morta, ecc.) che da adulto peserà circa 2,3 kg.

ALIMENTAZIONE DEGLI ORFANI
Età e quantità (VARIA secondo il tipo di coniglio)
Utilizzate.................

leggi tutto al LINK http://www.aaeweb.net/schedearticoli/cura_orfani.htm

conigli e leprotti - La cura degli orfani

http://www.aaeweb.net/schedearticoli/cura_orfani.htm

La cura degli orfani

Le coniglie allattano i piccoli per circa 5 minuti al giorno. Entrano nel nido o nella casetta di prima mattina e nuovamente di sera. Il loro latte è molto nutriente e i coniglietti si riempiono lo stomaco in pochi minuti. Le coniglie non restano nel nido per riscaldare i piccoli.......

(.......)
Se vi capita di trovare un nido di leprotti e non vedete la madre nei dintorni, per favore NON disturbateli… è normale. Portandoli via dal nido ridurrete notevolmente le loro possibilità di sopravvivenza.
Nel raro caso che vi capiti di trovare un leprotto orfano, ad esempio .........
(.......)
Ecco delle linee guida per la quantità giornaliera da somministrare ad un coniglietto VERAMENTE orfano (madre morta, ecc.) che da adulto peserà circa 2,3 kg.

ALIMENTAZIONE DEGLI ORFANI
Età e quantità (VARIA secondo il tipo di coniglio)
Utilizzate.................

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COME SALVARE IL TUO CANE DALLA FAMIGERATA POLPETTA

http://www.enpagenova.org/
COME SALVARE IL TUO CANE DALLA FAMIGERATA POLPETTA
copia_elsa.jpg
2 SETTEMBRE 2012

di Oscar Grazioli
Purtroppo, in questo campo, devo considerarmi un vero e proprio esperto e non ho nessuna voglia di "imbrodarmi" e di millantare credito, però se il famoso network britannico Channel4 mi ha chiamato qualche anno fa, per un'intervista sul tema è evidente che la mia esperienza non è passata inosservata. Ho scritto quel "purtroppo" perché l’argomento in cui sono particolarmente esperto è attinente alla diagnosi e terapia degli avvelenamenti dolosi nel cane (nel gatto sono molto rari). Quello delle "polpette avvelenate" è un primato di cui il nostro paese dovrebbe vergognarsi, ma sono tante ormai le cose per cui la nostra straziata nazione dovrebbe vergognarsi, che ormai nulla emoziona, nulla suscita raccapriccio, nulla più sembra fare riflettere chi ci governa (parlo dal dopoguerra in poi) sul nostro destino. Figuriamoci le polpette avvelenate.
Eppure se c’è un delitto squallido, vigliacco e bastardo è proprio quello di prendere una bella cotenna di maiale, farla bollire e poi infilarci dentro la giusta dose di stricnina, come si faceva fino a qualche anno fa (e ancora oggi in diverse aree del paese) dalle nostre parti, soprattutto nei territori di caccia autogestiti e nelle ex riserve di caccia. Non me ne vogliano in cacciatori se li chiamo, ancora una volta in causa, ma sappiamo benissimo, per averli presi talvolta con le mani nel sacco, che proprio le guardie venatorie delle cosiddette aziende venatorie (ex riserve) sono tra i più implicati nel fabbricare e deporre esche micidiali contro i cosiddetti "nocivi".
Cosa sono? Sono tutti quei "bastardi" di animali che possono danneggiare in qualche modo lepri e fagiani e quaglie: quindi volpi, faine, rapaci, cani randagi, corvidi ecc. Naturalmente, visto che questi bocconi vengono messi anche nei territori di riproduzione della fauna da cacciare, basta fare due passi in collina con il cane e non è difficile sentire il suo urlo improvviso, vederlo tremare e schiumare come fosse epilettico e constatarne la morte nel baule prima ancora di arrivare dal veterinario più vicino.
A parte i "nocivi" ci sono poi le vendette fra tartufai e quelle tra vicini di casa ad aggravarela situazione. E' di questi giorni una strage strage di cani in Alta valle di Non, in Trentino. L'ultimo morto avvelenato è stato Leon, un bassotto. Almeno quattro (compreso Leon) gli amici a quattro zampe che hanno perso la vita peri bocconi avvelenati. Ma ci sono almeno altri quattro casi sospetti: l'avvelenamento non è stato attestato soltanto perché i proprietari non hanno voluto fare le analisi del sangue, indispensabili in questi casi.
Visto che è ancora tempo di vacanze e, visto che pioverà, forse anche di funghi, vi do un consiglio che può salvare la vita al cane. Se andate a passeggio per zone di caccia o comunque collinari o montane, portatevi dietro un banale flacone di acqua ossigenata e un cucchiaio di plastica. Se vedete il cane improvvisamente barcollare, tremare e salivare, magari uscendo da una siepe, giù uno o due cucchiai di acqua ossigenata, senza paura. Vomiterà e questo gli salverà la vita. Quanto a chi fa mettere e mette queste polpette, che dire. I veri bastardi sono loro.

Animali disabili: il carrellino non è una sedia a rotelle…semmai un bastone!

http://www.tipresentoilcane.com/2012/02/22/animali-disabi...

Animali disabili: il carrellino non è una sedia a rotelle…semmai un bastone!

di MANUELA RIBOLDI – Ero volontaria in un canile da diversi anni quando arrivò una specie di pastore tedesco dalle orecchie lunghe e diritte. La chiamammo Havana. Giocare con Havana era divertentissimo: aggrediva l’acqua che usciva dal tubo di gomma quando pulivamo il suo box, abbaiava con insistenza per chiedere che le si lanciasse la pallina, mentre la sua coda spazzava l’aria trasmettendoti un’allegria travolgente che ti ripagava per esserti alzata presto la mattina di una giornata di inverno buia e gelida. Io mi divertivo tantissimo con Havana. Nonostante ciò, gli anni passavano e nessuno la chiedeva in adozione.
Invecchiò.
Manteneva la voglia di giocare e agitava sempre la codona, ma le sue zampe non la sostenevano più come un tempo.
Come purtroppo spesso accade, c’era nell’aria una rassegnazione all’ineluttabilità delle cose. E’ vecchia, va così.
Non era certo il primo cane che vedevo invecchiare in canile. Ma lei era ancora così vitale e allegra. E io mi ero così rotta di vedere i cani invecchiare in modo triste.
Con un altro volontario, mi misi alla ricerca di qualche cosa che potesse aiutarla. Avevo visto in giro qualche cane con il carrellino, ma erano tempi in cui il suddetto canile aveva molte emergenze da fronteggiare e certe cose sembravano fantascienza e io campavo con un contratto a progetto. Ma Havana mi scodinzolava e voleva giocare con la pallina.
“Ok, cucciola, ti regalo un carrellino” le dissi.
Iniziammo le ricerche su Internet. In Italia, trovai poco o niente.
Mi imbattei però in un blog che trattava proprio di cani disabili e che riportava i riferimenti a siti Americani zeppi di ausilii specifici per cani (e anche altri animali ) anziani e disabili. Mi si aprì un mondo. Perché in Italia eravamo così indietro? Quante volte, negli anni di volontariato, avevo accompagnato persone che cercavano un cane da adottare perché avevano da poco fatto sopprimere il loro, che era diventato vecchio e non si reggeva più sulle zampe? Tante, tante da aver perso il conto. E invece quei cani avrebbero potuto continuare a vivere. E pure bene.
La cosa che più mi piacque di quei negozi online americani furono le immagini. Non il cane paralitico-poverino-quanto sei sfigato. Cani in spiaggia, cani nel bosco, cani FELICI. Tanti avevano orgogliosi la pallina in bocca. E le rotelle sotto il sedere.
Ormai non era più solo Havana. Ormai li volevo aiutare tutti.
Insomma, avevo sempre un contratto a progetto e non li potevo aiutare tutti: però potevo aiutare i loro padroni a gestirli meglio e a non rassegnarsi alla punturina. L’idea piacque pure alla Regione Lombardia, che finanziò in parte la nascita del mio e-commerce.
Il mio store online dedicato agli animali anziani e disabili.
Negli anni, parlando con padroni, volontari e anche veterinari, ci siamo accorti che la volontà di aiutare questi animali, naturalmente, non manca. Ma c’è una profonda mancanza di conoscenze circa la gamma di prodotti reperibili per aiutarli.
Ringrazio quindi “Ti presento il cane” che mi offre questo spazio per passare in rassegna le soluzioni a quelli che sono i problemi più comuni che abbiamo affrontato in questi anni.
Premessa, valida sempre: fatevi aiutare da un veterinario. Sentite sempre prima il suo parere.
Rivolgetevi anche ai centri di fisioterapia veterinaria che ormai si trovano in tutte le principali città. Se il cane non si alza, spesso è perché ha dolore, non perché è paralizzato.
Cominciamo dalla prima cosa che viene in mente a tutti. Se dici “animale disabile”, tre persone su quattro pensano al cane col carrellino (il quarto pensa che tu sia fuori di testa).
Come quando dici, “persona disabile” a quattro su quattro viene in mente l’immagine dell’omino sulla sedia a rotelle.
Ecco, il parallelo carrellino uguale sedia a rotelle non è valido. Non sempre.
Una persona usa la sedia a rotelle quando proprio non riesce a camminare. Le gambe non si muovono perché c’è una paralisi, o non reggono per più di quattro passi per vari problemi. Se però ho solo bisogno di un appoggio mono o bilaterale, userò un bastone, una stampella , un deambulatore.
Ecco, un carrellino si può, e in molti casi si deve, pensare come un bastone.
Molti attendono che il cane proprio non si muova più, prima di acquistare un carrellino, con il risultato che il poverino ha già perso tutto il tono muscolare. Quando avrà il suo carrellino, per esempio per sorreggere le zampe posteriori, farà fatica ad usarlo perché anche le anteriori si saranno indebolite.
Avrà anche già perso un po’ di entusiasmo nei confronti della vita.
Se sapete che il vostro cane soffre di una malattia degenerativa o se sta diventando anziano e fatica a reggersi, aiutatelo al più presto con un bastone. Cioè, con un carrellino.
Se il cane deve fare della riabilitazione per brevi periodi, si può anche in questi casi usare un carrellino, spesso fornito direttamente dal centro di fisioterapia.
Dove lo trovate? Come lo scegliete?
Ci sono in giro molti carrellini artigianali. Fatti con buona volontà da volontari. Di solito, costano poco. Il lavoro di queste persone è ammirevole e alcuni lo fanno da tanto tempo. Molti invece improvvisano, perché “tanto è un cane”.
Spesso il concetto è: faccio un’impalcatura e ci attacco due rotelle. Un po’ come dire: ho bisogno della sedia a rotelle; prendo la sedia del mio soggiorno, rubo le rotelle al carrello del supermercato ed è fatta.
Pensate sempre che il cane, sul carrellino, ci dovrà stare un sacco di tempo. Dovrà stare comodo, altrimenti non sarà così felice di usarlo e potrà avere dei problemi. I carrellini che si trovano in commercio sui siti specializzati (pochi in Italia, molti all’estero, soprattutto in USA) sono già pensati e perfezionati, di solito con la collaborazione di veterinari esperti.
Quale che sia la vostra scelta, tenete presente alcune caratteristiche irrinunciabili:
- La postura: il carrellino DEVE garantire una postura e movimenti fisiologici e la possibilità di urinare e defecare. Si vedono carrellini che costringono a tenere le zampe sollevate all’indietro in modo esagerato, oppure che impediscono i movimenti della testa verso l’alto, oppure ancora che lo costringono a posizioni sedute del tutto innaturali etc.
Statene alla larga. E, dopo l’acquisto, fate sempre valutare dal vostro veterinario le regolazioni che avete fatto. Il carrellino deve garantire la maggiore libertà di movimento possibile, non deve essere una costrizione né forzare in posizioni innaturali.
- I materiali. La struttura deve essere robusta, ma leggera. Il peso, se il carrellino è ben pensato, viene scaricato a terra e non grava sul cane. Ma quando ci sono asperità del terreno, gradini , dislivelli, etc, il peso può scaricarsi sulle articolazioni e sulla colonna, quindi è bene che sia ridotto al minimo. Considerate anche che, quando il cane non lo usa, potreste doverlo spostare, maneggiare, sollevare voi. Tutto ciò non deve andare a scapito della robustezza, soprattutto se deve sorreggere animali molto pesanti o … molto vivaci!
- Le ruote. No alle ruote rigide e piene, per favore. Non è un carrello del supermercato. Provate voi ad andare in bicicletta con ruote pesanti, rigide e che non ammortizzano. Diventa l’ottava fatica di Ercole, vi distruggete le articolazioni e fate pure un sacco di rumore, se la superficie non è quella liscia di un pavimento.
- I sistemi di aggancio. Le imbragature e le pettorine che sostengono il cane devono essere robuste ma morbide. Molto morbide. NON devono interferire con la circolazione. Abrasioni e, nei casi peggiori, piaghe sono sempre un rischio. Eventuali cuciture devono essere dello spessore minimo indispensabile. Tubi di metallo ripiegati e imbottiti alla buona non sono un buon sistema.
- La sicurezza. Assicuratevi che il costruttore abbia provveduto a renderlo irribaltabile sia in senso longitudinale sia trasversale. Cioè, il cane non deve ribaltarsi all’indietro se sta superando un dislivello, né sul fianco se decide di affrontare una curva stretta a velocità supersonica.
Una scelta che potreste ritrovarvi a dover fare è tra carrellini su misura, a taglie o regolabili.
Come per un vestito, naturalmente su misura è meglio. Ricordate, il cane ci passerà molto tempo. E sarà molto più comodo se il carrellino sarà stato fatto proprio per lui e non per un altro cane, anche se magari i due si assomigliano.
Svantaggi: se è per un rifugio, diventa magari complicato usarlo per più cani; dovete armarvi di pazienza e prendere le misure con una certa precisione, magari in due se il cane è pesante e ha difficoltà a rimanere in piedi da solo.
Alcuni negozi offrono carrellini di diverse taglie. Pronti per l’acquisto, sono ovviamente una discreta soluzione per cani “standard”. Di solito, se avete un bastardino dalle forme buffe oppure esigenze particolari, non sono personalizzabili.
Una buona via di mezzo è offerta dai carrellini totalmente regolabili. Si tratta di kit da assemblare, con elementi di varie lunghezze e larghezze, ruote più o meno alte e manuali di istruzioni piuttosto lunghi.
Sono un’ottima soluzione per i canili, ad esempio. Richiedono una buona manualità e tendono ad essere un po’ meno stabili, proprio perché costituiti da più elementi tenuti insieme da viti e incastri che tendono inevitabilmente ad avere gioco tra loro. Ciò non significa che siano strutturalmente inadeguati, ma è una naturale conseguenza del sistema di aggancio a scatto delle varie parti.
Senza entrare nel dettaglio, i carrellini esistono per cani paraplegici e tetraplegici ed esistono per animali diversi dai cani. Anche gatti (quando ne hanno voglia loro, si sa come sono fatti), conigli, cavie, capre, possono utilizzare i carrellini.
Molti si (e mi) chiedono: e se compro il carrellino e poi il mio cane, gatto, ratto non lo accetta?
Risposta: se avete un cane, potete stare tranquilli. Ho venduto qualche centinaio di carrellini e mi è capitato solo una volta che un cane (era una bella pastorona tedesca) non ne volesse sapere.
A meno che non si tratti di un cane molto pauroso, vedrete che non ci saranno problemi.
Naturalmente, dovete aspettarvi qualche perplessità iniziale. Di solito li vedrete muoversi all’indietro invece che in avanti, oppure incastrarsi da qualche parte perché non hanno coscienza dei nuovi ingombri.
E’ importante che non vi spaventiate, che non trasmettiate ansia al cane e che gli diate tempo. Premiate i primi passi in avanti. Non forzatelo a rimanere con il carrellino troppo a lungo se notate che si stanca, soprattutto nei primi tempi.
Per i gatti non è possibile fare un discorso generale, data la loro indole. Ogni gatto è un caso speciale e il proprietario è la sola persona che può fare previsioni. Un gatto sicuro di sé e abituato a farsi manipolare è un buon candidato, mentre i mici più diffidenti potrebbero avere qualche problema o spaventarsi.
I conigli, pur essendo anatomicamente molto diversi da cani e gatti, possono trarre indubbio giovamento da un carrellino. Sono purtroppo frequenti i casi di conigli paralizzati in seguito a cadute accidentali, anche se non sempre imprevedibili. Approfitto per ricordare che, per quanto tenero e morbido e irresistibile, un coniglio non andrebbe mai sollevato da terra per prenderlo in braccio. Potrebbe scambiarvi per un temibile predatore piombato dall’alto, spaventarsi a morte, divincolarsi per liberarsi e cadere rovinosamente a terra. Un coniglio paralizzato, o con difficoltà di movimento, tende a rimanere sdraiato e ciò, alla lunga, può procurargli difficoltà nel recuperare i cecotrofi indispensabili per la propria alimentazione. Il carrellino lo aiuterà a muoversi e anche a mantenere posture corrette. I cecotrofi vengono lasciati al suolo e il coniglio, voltandosi, potrà recuperarli.
Ricordate poi che il vostro animale dovrà essere tenuto sotto controllo, mentre indossa il carrellino. Scordatevi di mettere il carrellino al cane, mollarlo in giardino e andare al lavoro tranquilli.
Infine, un consiglio – esortazione: tunnizzate i vostri carrellini!
Rendeteli colorati, personalizzateli con targhe, adesivi, decorazioni e tutto quanto vi viene in mente per renderli ALLEGRI. L’animale disabile non deve fare pena quando lo portate in passeggiata. Odio quando sento i passanti dire “poooooveriiiiiiiinooooooooooo”.
Non è un “poverino”. Lo avete aiutato a vivere meglio. Lo avete tenuto con voi quando probabilmente i cuggini della situazione vi avevano suggerito di sopprimerlo. Andatene fieri.
Havana ebbe il suo carrellino. Poté continuare, finché ne ebbe voglia, a giocare e passeggiare nel prato. Purtroppo non fu mai adottata, ma con la sua esperienza fece da apripista per altri cani dello stesso canile a cui, in seguito, furono donati dei carrellini.

mercoledì 3 ottobre 2012

Si può vivere felici con un gatto paralizzato? alcune testimonianze

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.239000102842703....



Si può vivere felici con un gatto paralizzato? alcune testimonianze



Ho anche io un micio paraplegico da 5 mesi, non ha il controllo degli sfinteri ma un pò alla volta sono riuscita a gestirlo al meglio! Oggi siamo felici entrambi, è un micio dolcissimo!!!!

Dimenticavo....si chiama Camillo!!!

By Anna



Una mia amica ha due gatti che hanno problemi neurologici e sono paralizzati...salgono addirittura sul divano da soli, e giocano con gli altri...non fermiamoci alle apparenze...è una micia speciale

By Francesca



anche io ho una gatta, Clara, paralizzata alle zampe posteriori da ormai 5 anni.. è cmq in ottima salute e adesso sale quasi dappertutto.. e noi siamo FELICISSIMI di averla..

By Micol



Un gatto nelle stesse condizioni di questa povera micia è tornato ad una vita normale grazie a delle applicazioni di agopuntura. Mi auguro che facciano questo tentativo.

By Marco



qualche anno fa la micia del mio moroso è stata investita e sembrava dovesse essere paralizzata per sempre, invece un vet ortopedico l'ha operato e ora cammina salta corre fa tutto come prima!

by Stephanie

Comportamento insolito del gatto, ecco le possibili spiegazioni

http://gopets.gogreen.virgilio.it/articolo/comportamento-...

Comportamento insolito del gatto, ecco le possibili spiegazioni

Comportamento insolito del gatto, ecco le possibili spiegazioni Mai trascurare un cambiamento improvviso del carattere e del comportamento del gatto: meglio indagare, in particolare per escludere una malattia in corso.
 
Pubblicato il 06/09/12 in Tips
TAGS: carattere del gatto,comportamento strano del gatto,gatti,gatto,gatto stressato

Silvia, adorabile cavia disabile (con carrellino per paralisi delle zampe posteriori)

http://www.lacollinadeiconigli.net/gallery/main.php/v/Cav...

Silvia, adorabile cavia disabile (con carrellino per paralisi delle zampe posteriori) da adottare
Silvia al suo arrivo, settembre 2010Silvia con il carrellino, dicembre 2010ALTRE FOTO
Silvia -arrivata a settembre 2010 - Adottata a distanza da SILVIA
Porcellina recuperata con paralisi delle zampe posteriori a causa di una frattura della spina dorsale.
TDOGarden ha donato un carrellino per aiutarla a muoversi.
Parole chiave: animali disabili

L’amore per gli animali non ha età: una bambina di 9 anni salva 4 piccoli ricci

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L’amore per gli animali non ha età: una bambina di 9 anni salva 4 piccoli ricci

Chiara, una bambina della prvincia di Padova, ha trovato 4 ricci orfani non ancora svezzati e li ha salvati prendendosi cura di loro
Pubblicato il 03/09/12 in News
TAGS: animali,bambina salva ricci,foto cuccioli,foto ricci,ricci
L’amore per gli animali non ha età: una bambina di 9 anni salva 4 piccoli ricci
Una passeggiata al parco con i cani ha riservato a Chiara, una bambina di nove anni animata da una profonda passione per gli animali, un’ esperienza emozionante.
Cucciolo di riccio (Dreamstime)
Chiara, che vive a Brugine in provincia di Padova, si è imbattuta in quattro cuccioli di riccio, orfani e non ancora svezzati, che probabilmente senza le sue cure non sarebbero sopravvissuti

Cuccioli di riccio (Dreamstime)
E’ stato uno dei suoi cani a notare e a attirare l’attenzione verso il punto in cui si trovavano i piccoli, uno ancora con gli occhi chiusi, e la bambina si è subito innamorata di quegli esserini indifesi, decidendo di prendersi cura di loro.
Cucciolo di riccio (Dreamstime)
Ha spedito la mamma in un negozio di animali a comprare latte in polvere e biberon per nutrirli e li ha allattati con regolarità ogni ora e mezza, finché i riccetti non sono stati portati alla Polizia Provinciale, che li ha consegnati al dottor Andrea Miotto, del servizio veterinario.
Cuccioli di riccio vengono allattati (AP)
"Il comportamento di Chiara - ha detto l'assessore alla Polizia provinciale di Padova, Enrico Pavanetto - va preso ad esempio della sensibilità ambientale dei bambini. Una sensibilità che va coltivata da parte dei genitori, per sviluppare in loro una cultura dell'amore e del rispetto per la natura".

Cucciolo di riccio (AP)
Ora Spillo, Fuggi, Funghi e Pungi - questi i nomi che Chiara ha dato ai suoi ricci - sono stati affidati ad un volontario della Lipu, che si occuperà di loro fino a quando non saranno in grado di nutrirsi da soli e di tornare nei boschi.
Riccio (AP)