http://www.enpagenova.org/
COME SALVARE IL TUO CANE DALLA FAMIGERATA POLPETTA
2 SETTEMBRE 2012
COME SALVARE IL TUO CANE DALLA FAMIGERATA POLPETTA
2 SETTEMBRE 2012
di Oscar Grazioli
Purtroppo, in questo
campo, devo considerarmi un vero e proprio esperto e non ho nessuna voglia di
"imbrodarmi" e di millantare credito, però se il famoso network britannico
Channel4 mi ha chiamato qualche anno fa, per un'intervista sul tema è evidente
che la mia esperienza non è passata inosservata. Ho scritto quel "purtroppo"
perché l’argomento in cui sono particolarmente esperto è attinente alla diagnosi
e terapia degli avvelenamenti dolosi nel cane (nel gatto sono molto rari).
Quello delle "polpette avvelenate" è un primato di cui il nostro paese dovrebbe
vergognarsi, ma sono tante ormai le cose per cui la nostra straziata nazione
dovrebbe vergognarsi, che ormai nulla emoziona, nulla suscita raccapriccio,
nulla più sembra fare riflettere chi ci governa (parlo dal dopoguerra in poi)
sul nostro destino. Figuriamoci le polpette avvelenate.
Eppure se c’è un delitto
squallido, vigliacco e bastardo è proprio quello di prendere una bella cotenna
di maiale, farla bollire e poi infilarci dentro la giusta dose di stricnina,
come si faceva fino a qualche anno fa (e ancora oggi in diverse aree del paese)
dalle nostre parti, soprattutto nei territori di caccia autogestiti e nelle ex
riserve di caccia. Non me ne vogliano in cacciatori se li chiamo, ancora una
volta in causa, ma sappiamo benissimo, per averli presi talvolta con le mani nel
sacco, che proprio le guardie venatorie delle cosiddette aziende venatorie (ex
riserve) sono tra i più implicati nel fabbricare e deporre esche micidiali
contro i cosiddetti "nocivi".
Cosa sono? Sono tutti
quei "bastardi" di animali che possono danneggiare in qualche modo lepri e
fagiani e quaglie: quindi volpi, faine, rapaci, cani randagi, corvidi ecc.
Naturalmente, visto che questi bocconi vengono messi anche nei territori di
riproduzione della fauna da cacciare, basta fare due passi in collina con il
cane e non è difficile sentire il suo urlo improvviso, vederlo tremare e
schiumare come fosse epilettico e constatarne la morte nel baule prima ancora di
arrivare dal veterinario più vicino.
A parte i "nocivi" ci
sono poi le vendette fra tartufai e quelle tra vicini di casa ad aggravarela
situazione. E' di questi giorni una strage strage di cani in Alta valle di Non,
in Trentino. L'ultimo morto avvelenato è stato Leon, un bassotto. Almeno quattro
(compreso Leon) gli amici a quattro zampe che hanno perso la vita peri bocconi
avvelenati. Ma ci sono almeno altri quattro casi sospetti: l'avvelenamento non è
stato attestato soltanto perché i proprietari non hanno voluto fare le analisi
del sangue, indispensabili in questi casi.
Visto che è ancora tempo
di vacanze e, visto che pioverà, forse anche di funghi, vi do un consiglio che può salvare la
vita al cane. Se andate a passeggio per zone di caccia o comunque collinari o
montane, portatevi dietro un banale flacone di acqua ossigenata e un cucchiaio
di plastica. Se vedete il cane improvvisamente barcollare, tremare e salivare,
magari uscendo da una siepe, giù uno o due cucchiai di acqua ossigenata, senza
paura. Vomiterà e questo gli salverà la vita. Quanto a chi fa
mettere e mette queste polpette, che dire. I veri bastardi sono loro.
Nessun commento:
Posta un commento