lunedì 27 febbraio 2012

L'ARRESTO DEL CARLINO - La magica scarpetta di gomma - Un pinguino con una malformazione nuota grazie a una scarpa su misura

http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2012/02/22/un-pinguino-con-una-malformazione-nuota-grazie-a-una-s.html

24/02/2012

Un pinguino con una malformazione nuota grazie a una scarpa su misura

La magica scarpetta di gomma

Dorothy del Mago di Oz aveva le scarpette di rubino, Cenerentola quelle di cristallo e Lucky, un pinguino che vive in California, ne ha una di gomma, fatta su misura per lui...
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Se vuoi continuare a leggere la commovente storia di Lucky e ammirare le altre incredibili immagini, seguici su GoPets, il canale peloso di Go Green gemellato con l'Arresto del Carlino, e clicca QUI!

Educare e addestrare il Pit Bull (ottimi consigli da www.waggingweb.com e il 'gentle team')

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http://www.waggingweb.com/index.php?option=com_content&view=article&id=77&catid=49
 
 
Educare e addestrare il Pit Bull

CHI E’ IL PIT BULL

Sul pit bull sono stati versati fiumi di inchiostro. Alcuni miti sono propagandati dalla stampa, per ...
Secondo gli esperti, il profilo del Pit Bull e' :
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I PUNTI FORTI

Può piacere o non piacere, ma il pit bull è sicuramente un cane fuori dal comune. Ha il fisico di un atleta, è ...

I PUNTI DEBOLI

La sua grande energia e forza fisica non sono da sottovalutare. Un pit bull di 20 chili può ...

EDUCARE IL PIT BULL

Nell’educazione di un pit bull sono due le parole chiave ...

ADDESTRARE IL PIT BULL

Il pit bull viene a volte definito un cane da lavoro, ed effettivamente è stato ed è tutt’ora utilizzato in diversi compiti ...

Adottare un pit bull

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ATTENZIONE - info bulldog in aereo

http://rescuebull.blogspot.com/2011/04/info-bulldog-in-aereo.html

lunedì 18 aprile 2011

ATTENZIONE - info bulldog in aereo

 
Questa volta si tratta della Compagnia Delta Air Lines.
Nel 2010 ben 16 animali sono morti sui voli Delta, di questi 6 erano Bulldog, per questo motivo la Compagnia li ha inseriti nella lista degli animali che non possono salire a bordo. A riferirlo è l’Atlanta Journal-Constitution.
Il portavoce della Delta comunica che sono arrivati alla drastica decisione a causa dei problemi respiratori di questi cani.
Alcuni Bulldog erano morti durante il volo, mentre altri cani, che viaggiavano insieme, erano arrivati vivi a destinazione, sebbene condividessero lo stesso spazio.
La statunitense Humane Society si è dichiarata soddisfatta del provvedimento “è una risposta sensata ai problemi dei cani e gatti dal muso corto”; bulldog, carlini e gatti persiani possono avere serie difficoltà respiratorie, soprattutto nelle stive.
Anche altre compagnie aeree si rifiutano di portare i bulldog ed altre razze di cani a naso piatto nei cargo, sui voli della American Airlines il divieto è in vigore dallo scorso novembre. La AirTrain Airways e la Southwest Airlines accettano solo animali che possono viaggiare coi passeggeri, ovvero quelli di piccola taglia.
Per quanto riguarda le compagnie di volo italiane, invece, non esistono limitazioni legate alle razze. Fino a dieci chili, compreso il trasportino, il peloso di casa può viaggiare in cabina; tra i dieci ed i settancinque chili deve andare necessariamente nella stiva.
 

L'uomo che non smette di sussurrare ai cavalli - Gianni, 72 anni, doma e tranquillizza i purosangue ribelli

http://larcobalenodipatty.blogspot.com/
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22 febbraio 2012

L'uomo che non smette di sussurrare ai cavalli


 

 

Fonte: http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/443564/


Gianni, 72 anni, doma e tranquillizza i purosangue ribelli

 
Il legame tra Gianni Rossini e i cavalli del maneggio
 è tale che quando arriva la sua auto nei box c’è agitazione,
 gli animali sentono il suo arrivo e lo cercano

Non sarà Robert Redford, ma chi lo conosce lo chiama «l’uomo che sussurra ai cavalli». Ma come il personaggio del film Gianni Rossini, 72 anni, con i cavalli ha un rapporto simbiotico che va oltre il suo lavoro da istruttore di equitazione al «Circolo ippico Castello di Ternavasso», a Poirino.

Lui guarda i cavalli nell’anima, li comprende, li interpreta. La loro è una comunicazione fatta di sguardi, di scambi di sensazioni. «Da piccolo volevo essere un cavallo - ricorda Gianni -, li disegnavo dappertutto, imitavo le loro contrazioni dei muscoli per scacciare le mosche».

Eppure il primo cavallo l’ha montato a trent’anni. Perito tecnico in orologeria ed elettronica, Gianni lavorava all’assistenza tecnica dell’Olivetti. Lascia il lavoro e decide di riprendersi quel sogno che aveva da bambino: impara a cavalcare nei maneggi, diventa istruttore. «Tutto quello che so sui cavalli - dice - l’ho imparato vivendo con loro, ascoltandoli, scrutando i dettagli del loro comportamento. Ognuno ha una personalità diversa».

La sua strategia sta nella pazienza, nella capacità di aspettare che i più irrequieti siano pronti e ricettivi. «Quando sono nervosi, soci e conoscenti li mandano da me per tranquillizzarli», racconta Gianni. Con lui non hanno paura. «I cavalli per parlare lanciano dei segnali con le labbra, con gli occhi, con il collo. Quando sono arrabbiati - continua - schiacciano le orecchie». E conviene comunicare con loro dal lato sinistro, perché è lì che si trova la parte razionale del cervello.

Loro, i cavalli, ricambiano la passione di Gianni Rossini, lo cercano, si agitano appena riconoscono il rumore della sua auto arrivare, gli rubano le carote dalle tasche. Gianni è riuscito ad addestrare cavalli difficili. Come Alex. «Era cattivo, aggressivo, calciava di continuo - dice - , non lo voleva nessuno e l’ho comprato io. L’ho educato cominciando semplicemente a prendermene cura». Per lui «non esistono cavalli indomabili».

Oggi Gianni, che ha più di settant’anni e sta per sposarsi per la terza volta, di stare nella sua casa di Ceresole d’Alba a dondolarsi in una tiepida pensione non ci pensa proprio. Dopo un incidente non riesce più a cavalcare, ma qualche leggera passeggiata primaverile se la gusta ancora.

Dedica il tempo ad insegnare equitazione ai suoi allievi, ai quali ricorda sempre che «cavalcare è un po’ come ballare, è tutta questione di sintonia». Per i quaranta cavalli della scuderia Gianni è il loro timido eroe che riesce a farli sentire sempre a casa. E pazienza se l’avventuroso cappello da cowboy di Redford l’ha rimpiazzato con un berretto inglese a quadretti.

di CRISTINA INSALACO

(Articolo tratto da "Animalia", le pagine sugli animali della cronaca di Torino) 


L'ARRESTO DEL CARLINO - Cucciola di orso polare nutrita col biberon perché la mamma non ha latte

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28/12/2011

Cucciola di orso polare nutrita col biberon perché la mamma non ha latte

Mamma, dammi la pappa!



Una baby orsetta polare, nata un mese fa in Danimarca, sopravviverà grazie alle cure umane perché la sua mamma non ha latte per nutrirla.


Siku, ancora sorda e cieca, è allattata col biberon dallo staff dello Scandinavian Wildlife Park, vicino alla città di Kolind.
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Frank Vigh-Larsen, il direttore delllo zoo, ha dichiarato: "Ilka, la mamma di Siku, non riusciva a nutrirla e la piccola piangeva tutto il giorno, urlando e agitandosi.

Abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava e ci siamo resi conto che l'orsa non aveva neanche una goccia di latte.
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Così abbiamo deciso di toglierle la cucciola e di nutrirla artificialmente, altrimenti sarebbe morta sotto i nostri occhi.


Adesso ha un mese e pesa 3 chili e 200 grammi, 2 chili e 400 grammi in più di quando è nata, e continua a crescere".
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Gli orsi polari dello Scandinavian Wildlife Park fanno parte di un vasto programma di riproduzione che coinvolge tutti gli esemplari in cattività del Paese.
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"Siamo convinti che Siku crescerà forte e sana e tra pochi anni avrà una vita normale, come qualsiasi altro orso.

Sarà reintrodotta tra i suoi simili e vivrà insieme a loro nel Parco, troverà un compagno e avrà dei cuccioli.
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E se la Natura farà il suo corso regolarmente, sarà lei ad allattarli", ha concluso il signor Vigh-Laresen.

Fonte: Ananova Animal Tales

L'ARRESTO DEL CARLINO - Meglio solo che... - Orsetto allattato col biberon

http://larrestodelcarlino.myblog.it/archive/2009/03/25/orsetto-allattato-col-biberon.html

09/04/2009

Orsetto allattato col biberon

Meglio solo che...



Lo zoo tedesco di Norimberga ha deciso di allattare artificialmente un neonato d'orso per paura che Vera, la mamma, possa fargli del male.

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La decisione è stata presa dopo che mamma orsa è stata vista camminare nella sua gabbia col cucciolo tra le fauci.

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Per paura che Vera possa uccidere il piccolo, i gestori dello zoo hanno deciso di sottrarglielo e di nutrirlo artificialmente.

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"La salvezza e il benessere degli animali sono le nostre priorità", ha dichiarato il ditettore dello zoo.

"E' triste separarae un cucciolo dalla mamma, ma non è detto che tra un po' non possano tornare insieme".


Fonte: The Telegraph